Bucchioni sul Milan: "Allegri ha dato un'anima e un gioco, s'è visto da subito"

Bucchioni sul Milan: "Allegri ha dato un'anima e un gioco, s'è visto da subito"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 11:40News
di Federico Calabrese

Enzo Bucchioni, nel suo editoriale su TMW, ha parlato così del Milan: "Allegri ha dato un’anima e un gioco al Milan s’è visto da subito. Con il suo gioco, ovviamente, i suoi principi, e un po’ di correttivi apportati anche grazie a uno staff  di undici persone e a programmi di rinnovamento che Allegri ha voluto mettere in campo. Aiutato dal non avere le coppe".

Il rigore della vittoria, il rigore che fa paura al resto d'Italia, il rigore che c'è. Bentornato Rafa

L’ambiente extra Milan non aspettava altro che un episodio come quello di ieri sera per scatenare tutto il suo arsenale. Ci voleva un rigore decisivo per la vittoria dei rossoneri per aprire il fuoco contro, per avvelenare i pozzi, che mettere polvere d’astio nel terreno milanista. Il rigore per il Milan c’è, è un rigore che non si può non dare perché Santi Gimenez viene prima strattonato e poi gli viene messa una mano in faccia. Senza quell’intervento, il messicano è libero di tirare indisturbato verso la porta di De Gea, che prima gli aveva tolto l’urlo del gol con una paratona sulla girata del Bebote sul cross di Bartesaghi. I moviolisti hanno decretato che era rigore, il popolo d’Italia è insorto come Landini nel proclamare uno sciopero nazionale di venerdì. Fatevene una ragione: era rigore. O dobbiamo ricordare cos’è successo nella medesima area in occasione di Milan-Bologna? Ecco, meglio finirla prima di subito e guardare le partite per quelle che sono. Il Milan ha meritato di vincere, la Fiorentina non ha fatto un tiro nello specchio della porta di Maignan, ha segnato per un patatrac del portiere rossonero che ha letto male una situazione. Poi? Nulla di rilevante se non qualche mischia nel finale.

Il Milan, nel primo tempo, ha avuto le chance ghiotte di Tomori e Pavlovic per sbloccare la gara, quella potenziale di Leao sul cross di Athekame mentre, nel secondo tempo, è De Gea che ha dovuto fare la parata della partita su Gimenez oltre ai gol di Leao. E tutto questo con assenti: Pulisic, Rabiot, Nkunku, Loftus-Cheek ed Estupinan. Vincetela voi una partita così con una squadra che ha cinque giocatori che possono essere potenzialmente dei titolari. Fatelo e poi ne riparliamo. E questo è merito di Massimiliano Allegri, capace di rimettere in piedi una mentalità da Milan che lo scorso anno è stata quasi rasa al suolo mentre adesso si rivedono segnali molto importanti. E se il Milan capolista genera tutto questo hype, allora vuol dire che la strada è quella giusta, con buona pace di chi pensa di esser perseguitato dalle decisioni arbitrali e di chi si mette subito in prima linea per sminuire i meriti milanisti.

La sosta per le nazionali ha visto, come spesso accade, il tiro a Rafael Leao. Si è creato un polverone attorno a lui e al confronto con Allegri post Juventus-Milan. Ebbene ieri sera Rafa ha dato una risposta importante a tutti, specialmente nel secondo tempo quando ha svoltato il suo rendimento. Gol dalla distanza e freddezza sul rigore vittoria con grandi sorrisi e un crampo che ha fatto tremare tutti, ma che poi si è rivelato per quello che era, ovvero un dolore da stanchezza.

E poi con calma, nei prossimi giorni, parleremo di Davide Bartesaghi…