Capello sull'esordio in campionato del Milan: "Sono emersi tutti i problemi che già c'erano"

Capello sull'esordio in campionato del Milan: "Sono emersi tutti i problemi che già c'erano"MilanNews.it
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Oggi alle 10:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello ha commentato il deludente esordio in campionato del nuovo Milan di Max Allegri, che tanto nuovo non è sembrato però essere: "A un certo punto, vedendo la partita, ho detto a mia moglie: “questa è la squadra dello scorso anno. Sono emersi tutti i problemi che c’erano già nella stagione passata: ritmo basso, posizionamento errato quando si perde palla e, cosa più importante, mancanza di personalità". 

Dirlo nel giorno del debutto di Modric fa effetto.
"Lasciamo stare Modric che è la classica eccezione che conferma la regola. Per il resto, i difetti sono evidenti. Prendiamo Gimenez, sembra soffrire San Siro. E allora si torna al solito discorso: giocare con la maglia del Milan in quello stadio non è come farlo altrove". 

Allegri nel post partita ha evidenziato un altro problema: «La squadra fatica a percepire il pericolo».
"Ha ragione, ma tutto nasce dall’atteggiamento e dal posizionamento. Quando il Milan perde palla, è sempre fuori equilibrio e gli avversari posso- no sfruttare spazi e tempi, perché ripartono in quattro o cinque completamente liberi. Loftus-Cheek, per esempio, fatica a tornare e Fofana si spinge molto in avanti: gli indizi c’erano già stati contro il Bari in Coppa Italia".

Ad Allegri si può rimproverare tutto, ma non di trascurare la fase difensiva, non crede?
"Certo, è indiscutibile. E sono sicuro che Max ci lavorerà, perché a livello tattico è il primo difetto evidente. Poi ci sono quelli dei singoli: al Milan non si marca “sentendo” l’attaccante, ma si guarda solo la palla. Allegri dovrà correggere parecchie cose, serve però la disponibilità dei calciatori. Ogni tanto sabato sera ho visto qualcuno rientrare “corricchiando”, senza la giusta cattiveria. Per fare un esempio contrario, nel Napoli tutti e undici se perdono palla si mettono nelle condizioni di recuperarla o almeno tornano velocemente in posizione. Al Milan questo non si vedeva l’anno scorso e non si è visto nemmeno contro la Cremonese". 

Fin qui abbiamo parlato di come non subire, ma i rossoneri l’hanno convinta nella manovra?
"Ovviamente no. Se giochi a ritmo basso, tutto si complica. L’unico a provare ad accendere la luce era Modric, ma le difficoltà partivano in difesa, nell’impostazione".

Nonostante la sconfitta, Allegri nel post partita non si è lamentato del mercato come aveva fatto per esempio Antonio Conte dopo il ko del Napoli alla prima con il Verona un anno fa. Perché?
"Max ha una comunicazione differente, è sempre equilibrato e ha voluto proteggere la squadra. Ciò non significa, però, che con la dirigenza non abbia fatto sentire la propria voce. Il Milan, per esempio, contro la Cremonese non aveva un attaccante vero in panchina. Sono sicuro che qualche altro allenatore l’avrebbe fatto notare ai microfoni...".

Ieri, dunque, nel vertice a Casa Milan, Allegri avrà fatto delle richieste precise alla società?
"Penso proprio di sì. Più volte ho detto che le squadre si costruiscono con la teoria dell’albero: un difensore centrale solido, un centrocampista che scherma e avvia l’azione, un centravanti che segni. Qualcosa nell’albero del Milan manca e Max, mi pare chiaro".

In attacco si torna però a parlare di Vlahovic, dopo il fallimento dell’operazione Boniface.
"L ’ho detto e lo ripeto, Dusan lo vedrei bene al Milan. E poi Allegri lo conosce a fondo. Ma non voglio sostituirmi a T are che è molto bravo a fare il suo lavoro. Sono convinto che nell’incontro di ieri Max e Igli abbiano fatto una giusta disamina di cosa serve alla squadra, poi bisogna confrontarsi naturalmente con le possibilità economiche del club".

Dopo un ottavo posto, non si rischia senza uno scatto in avanti sul mercato di “bruciare” l’entusiasmo estivo che aveva accompagnato proprio l’arrivo di T are e Allegri?
"Il rischio c’è. Ma alla fine io resto fiducioso, proprio perché ci sono due professionisti d’eccellenza come Igli e Max".

Allegri, però, può lavorare solo sul campo...
 "E lo farà bene. Chiaramente il Milan non potrà essere quello visto sabato sera contro la Cremonese e il tecnico livornese il primo a saperlo. Si rimboccherà le maniche, ma dovranno farlo pure gli altri, a cominciare proprio dai giocatori".