Ganz: "In nerazzurro avevo un sogno e quel sogno mi era stato rubato. Il Milan mi ha dato l’opportunità di tornare a inseguirlo. Io ho solo accettato”
La storia del derby tra Milan ed Inter è stata scritta anche da pagine e pagine di doppi ex. Tra i più importanti e iconici c'è soprattutto Maurizio Ganz, attaccante che dai nerazzurri passò in rossonero, non senza portarsi dietro varie polemiche. Il centravanti, in vista della stracittadina di domenica, è stato intervistato da SportWeek:
Lei passò dall’Inter al Milan. Perché?
“È stata la società a mandarmi via. Nell’Inter c’erano Ronaldo, Zamorano, Recoba più Moriero e Djorkaeff. Io sarei rimasto, non è stato possibile. Mi volevano il Milan e il Lecce. Sono andato al Milan ed è scoppiato un casino. I tifosi mi consideravano un traditore”.
Nel suo libro "El segna semper lü", scritto con Tiziano Marino, ricorda: “Mi hanno insultato anche gli amici veri”.
“Sì, purtroppo. Amici, non tifosi, gente con cui fino alla sera prima andavo fuori a cena. Persone che credevo vicine e che invece mi hanno pesantemente offeso, solo per aver cambiato maglia. Giorni molto tristi. Mi chiamavano al telefono, mi insultavano e riattaccavano. Nonostante questo, nonostante il male subìto non ho mai pensato “chi me l’ha fatto fare?”. In nerazzurro avevo un sogno e quel sogno mi era stato rubato. Il Milan mi ha dato l’opportunità di tornare a inseguirlo. Io ho solo accettato”.
Poi arriva il derby di Coppa Italia e…
“Dopo 23 giorni, una delle serate più difficili della mia vita. Gioco titolare, vinciamo 5-0 e faccio gol, il secondo. Savicevic semina il panico sulla fascia, Sartor nel tentativo di fermarlo mi passa la palla, un assist. Metto dentro di piatto, in diagonale. I tifosi del Milan si mettono a cantare: risegna semper lü”.

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