Il doppio ex Nevio Scala: "Parma o Milan? Se devo scegliere dico i ducali"
Intervistato dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, il doppio grande ex Nevio Scala, giocatore in rossonero ed allenatore in gialloblù, ha presentato la sua partita del cuore, Parma-Milan, in programma questa sera alle 20.45.
Scala, riviviamo i suoi Parma-Milan. Ricorda il primo di Serie A?
"E come si fa a dimenticarlo? Stagione 1990-91, noi eravamo una neopromossa, loro una corazzata allenata da Arrigo Sacchi. Mi pare che la partita fosse a metà gennaio, di sicuro era l’ultimo turno del girone d’andata".
Memoria di ferro: 20 gennaio 1991. Risultato a sorpresa, 2-0 per il Parma.
"Doppietta di Sandro Melli. Dominammo dall’inizio alla fine. Con quel successo scavalcammo il Milan in classifica e ci portammo al secondo posto assieme alla Juve di Maifredi, dietro alla capolista Inter . In difesa c’erano Tassotti, Costacurta e Baresi. E poi c’erano Rijkaard e V an Basten. Lo dico per spiegare ai più giovani la grandezza della nostra impresa: noi avevamo l’ossatura di squadra della promozione dalla Serie B. Eppure riuscimmo a mettere sotto quello squadrone"..
Il segreto del suo Parma?
"Eravamo una famiglia, con tutti i pregi e tutti i difetti di una famiglia. C’era rispetto, c’erano regole precise, c’era dialogo. Ci allenavamo in Cittadella, un parco pubblico vicino allo stadio, in mezzo ai pensionati che giocavano a briscola e alle mamme che portavano a spasso i bambini. E ci divertivamo. Eravamo seri nel lavoro, ma anche spensierati. Questa era la nostra forza".
Altra indimenticabile sfida contro il Milan fu quella della primavera del 1993.
"Questa volta, però, a San Siro. Loro erano allenati da Fabio Capello, una squadra pazzesca: non perdeva da 58 partite. Di gran lunga, secondo me, in quel momento la più forte d’Europa. Però arrivò il mio Parma e fece lo scherzetto. Punizione di Tino Asprilla, gol, 1-0 per noi e la striscia d’imbattibilità del Milan si fermò. Un paio di mesi più tardi, a Wembley , vincemmo la Coppa delle Coppe davanti a quindicimila tifosi parmigiani che ci avevano seguito a Londra. Tra noi e la gente si era formato un legame fortissimo: ci sentivamo amati e ripagavamo il pubblico con l’impegno e con prestazioni spettacolari".
Come quella, sempre a San Siro, nel febbraio del 1994, quando alzaste al cielo la Supercoppa Europea.
"Avevamo perso all’andata in casa, al Tardini, per 1-0. Gol di Jean-Pierre Papin. Ci davano per spacciati. Io, prima di entrare in campo, dissi soltanto poche parole: “Giocate come sapete fare”. I ragazzi furono straordinari. Vincemmo 2-0 ai supplementari, reti di Nestor Sensini e di Massimo Crippa. Zola fece una partita che bisognerebbe mostrare ai bambini delle scuole- calcio: dribbling, finte, controfinte, lanci. Impossibile fermarlo. Eh, averne oggi di campioni come Gianfranco...»
E fu sempre in un Parma-Milan il 19 novembre del 1995, che lei fece esordire il diciassettenne Gigi Buffon e regalò al mondo dl calcio il miglior portiere dell’epoca moderna
"«Era una sfida di alta classifica. Luca Bucci, portiere titolare, era infortunato. Avevo Nista, che era il vice, ma durante la settimana seguii con attenzione Gigi. Parava tutto. Zola, Stoichkov , Asprilla non riuscivano a fargli gol. Parlai con il mio preparatore dei portieri, Enzo Di Palma, e decisi di rischiare. Mi andò bene. Finì 0-0. Gigi parò tutto. Un fenomeno, anche se non era ancora maggiorenne".
E oggi per chi batte il cuore di Nevio Scala?
"Il calcio lo seguo con distacco. Penso alla mia famiglia, alla mia azienda, alle mie passioni. Se devo scegliere, dico Parma. Però il Milan di Allegri è un osso duro".

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