Milanello è tornato un posto felice. Dai dipendenti ai giocatori, tutti verso un’unica direzione
Che durante la scorsa stagione la serenità non fosse di casa in quel di Milanello era ed è risaputo, anche perchè di riflesso sul campo tutto trapelava dalla squadra tranne che una tranquillità e felicità mentale. Dal mini break di Roma, episodio avvenuto solo alla terza giornata, alla lite furibonda tra Conceicao e Calabria nell'immediato post partita di Milan-Parma, vinta per altro dai rossoneri con una rimonta insperata nel recupero dove al 91' i rossoneri erano in svantaggio per 2 a 1 e al 95' segnarono il gol del 3-2 con Chukwueze. Risultato di tutto questo? Ottavo posto in classifica e finale di Coppa Italia persa contro il Bologna, in una delle peggiori partite giocate dalla squadra. Era buio pesto a Carnago, sia tra i protagonisti sia da chi ci lavora per loro e questo, come detto e ribadito da tantissimi campioni che hanno fatto la storia del Milan, è il primo mattoncino che rende una squadra vincente o meno. Il timore dei tifosi rossoneri era che la luce potesse rimanere spenta per molto altro tempo ma, proprio in uno dei momenti più bassi della storia moderna del Milan, è arrivato a bordo di un BMW X6 grigia colui che non solo ha riacceso la luce a Milanello, ma ci ha fatto sorgere un grande sole, un sole estivo, quello che ti brucia.
Dal 4 luglio, come per miraggio, la storica casa dei rossoneri ha riaccolto un suo vecchio conoscitore che, prima dello scudetto di Pioli, aveva riportato il tricolore nella Milano rossonera subito dopo il triplete dei nerazzurri. Bene, come fù allora, anche oggi a Milanello la situazione è completamente ribaltata. È tornata ad esserci un'armonia, un piacere di allenarsi e di giocare le partite, quella voglia di fare una corsa in più per il compagno, per i tifosi, per l'allenatore. Per stessa ammissione di Peppe Di Stefano, inviato di Sky Sport del Milan che per lavoro vive Milanello quotidianamente, c'è un'aria nuova, un vento nuovo, e il nome di questo vento è solo uno: Massimiliano Allegri. Eppure i giocatori sono per la maggior parte gli stessi dell'anno scorso, alcuni dei quali si stanno rivelando fondamentali e giocatori con la G maiuscola, a discapito dell'anno scorso in cui non ci si poteva fare affidamento, giusto per fare due nomi Pavlovic e Tomori. L'ha ripetuto in conferenza anche oggi il nostro allenatore, "C'è una buona armonia a Milanello, non solo tra i giocatori ma tra tutti. Tutti sono partecipi delle vittorie delle squadre" (Clicca qui).
L'importanza dell'arrivo di Max Allegri al Milan dunque non è solo a livello tattico, tecnico, prettamente calcistico, ma in primis psicologico. Il tecnico ha riportato una serenità, energia positiva, che sono aspetti che stanno alla base della piramide di una squadra che vuole e deve puntare in alto. L'abbiamo visto anche con il Milan di Pioli, l'anno dello scudetto non eravamo di certo i più forti sulla carta, ma, per stessa confessione dei protagonisti, eravamo un grande gruppo, e alla fine il grande gruppo può andare anche oltre le grandi squadre.

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