Il retroscena su Modric: a fine partita, mentre tutti erano in spogliatoio, si è avvicinato a Okafor per dargli consigli

Marco Pasotto, giornalista, si è così espresso su La Gazzetta dello Sport raccontando un retroscena su Modric: "Per capire l’essenza di Luka Modric è consigliabile osservarlo con l’occhio di chi non si limita ad ammirarne le giocate. Quelle, sono a favore di telecamera: troppo facile. Meglio restargli con lo sguardo addosso magari fino a quando non si infila nel tunnel che porta agli spogliatoi, e allora si scopre per esempio che per lui la partita non finisce quando l’arbitro dice stop.
Ecco, dieci minuti abbondanti dopo la conclusione di Milan-Bari - impegno archiviato con una buona dose di tranquillità - Luka era lì, a bordo campo, impegnato a spiegare alcuni movimenti a Okafor, entrato nel finale. Mentre gli altri erano già quasi tutti sotto la doccia, lui dava consigli a un compagno, spiegandogli il suo punto di vista e mimandogli con braccia e mani ciò che Noah avrebbe potuto/dovuto fare. A naso, il croato si riferiva a una delle ultime azioni della partita, quando il 17 rossonero si era fatto fermare con troppa facilità da un difensore biancorosso.
Sono questi i dettagli da cui si vede lo spessore di un uomo che, per dirla con le parole usate dallo speaker prima del match, “è stato un bambino con la maglia rossonera e dopo è diventato leggenda”. Perché poi, se ci si pensa bene, questo non è stato il debutto stagionale del Milan, ma di Modric. E’ stata l’esibizione del primo violino rossonero, atteso e osannato da un popolo che ha una necessità famelica di poter nuovamente santificare un maschio alfa a Milanello".

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