Ricci: "Mi piace molto avere la palla tra i piedi. In Italia sta cambiando la concezione del giovane"

Samuele Ricci, intervistato da Cronache di spogliatoio, ha rilasciato queste parole:
SUL SUO MODO DI GIOCARE: "Mi piace molto avere la palla tra i piedi, mi piace andare a cercarmela nei momenti della partita in cui arriva meno. In Serie A è complicato perché c’è molta tattica e le squadre giocano chiuse: è difficile trovare spazi. Anche se ho notato che in B è ancora più complicato per questo punto di vista, è un campionato particolare perché come abbiamo visto anche quest’anno, non serve avere nomi ma più la compattezza del gruppo. In B è molto difficile giocare con la palla perché ti pressano tanto e trovi squadre, soprattutto quando vai in trasferta, molto chiuse, e ne escono partite “brutte” e sporche. È una caratteristica generale del campionato italiano e gli stranieri che arrivano da noi trovano difficoltà in tal senso. Ho avuto modo di parlare con i ragazzi arrivati dalla Premier League, ad esempio, e riscontrano questa difficoltà, magari sono avanti sotto altri aspetti. Adams al Torino me lo ha confermato, poi per gli attaccanti è ancora più difficile perché in Italia le difese sono veramente toste e soprattutto è tosto il modo di difendere".
SUI GIOVANI IN ITALIA: "Sta cambiando la concezione del giovane. Ho guardato anche un po’ di Serie B quest’anno e vengono messi in campo tanti giovani. Prima questa cosa, secondo me, veniva curata meno. Ho avuto la fortuna di crescere all’Empoli, dove se sbagli la volta dopo sei comunque in campo perché non gli interessa e credono in te. C’è però stata una fase di stallo per i giovani in Italia, ora il vento sta cambiando. Si possono cogliere meglio le occasioni, tanto dipende anche dalla fortuna del posto in cui ti trovi: magari sei in ritiro e fai bene, magari vai in prestito in una squadra che va male quell’anno e ti ritrovi nel posto sbagliato… devi anche trovarti nel posto giusto, quando sei giovane. Tanti hanno grandissime qualità ma magari hanno un allenatore che non li vede in una determinata posizione e mano a mano si perdono".

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