Sacchi al Milan: "L'occasione, se si vuole davvero costruire qualcosa di importante, va colta al volo"
Nel corso del consueto appuntamento con la rubrica "Il tema del giorno" per La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Arrigo Sacchi ha parlato anche di Milan, soffermandosi su Allegri, Leao e l'importante sfida in programma questa sera al Tardini contro il Parma:
"L'occasione, se si vuole davvero costruire qualcosa di importante, va colta al volo. Il Milan, con un successo a Parma, ha la possibilità di balzare in testa alla classifica, in attesa di vedere che cosa farà il Napoli capolista. I rossoneri, che stanno migliorando partita dopo partita, potrebbero in questo modo candidarsi seriamente per il titolo. È vero che è ancora presto per stabilire le gerarchie, ma è altrettanto vero che, finora, la Serie A non ha un autentico padrone: la squadra di Allegri ha una palla-gol e non deve fallirla.
Non è facile vincere al Tardini, anche se il Parma nelle ultime sfide ha rimediato due sconfitte e non sta attraversando un momento particolarmente positivo. Tuttavia la differenza di valori è piuttosto evidente. Al netto delle assenze, che ci sono sia da una parte sia dall’altra, i rossoneri hanno un tasso tecnico e fisico di sicuro più elevato rispetto a quello del Parma. Immaginando una sfida uomo-contro-uomo, direi che non c’è partita: in tutti i settori del campo il Milan può dettare legge. In difesa è ben organizzato, sugli esterni ha uomini in grado di puntare l’avversario e di superarlo, in mezzo al campo ha talento e corsa, e davanti, indipendentemente da chi verrà scelto come titolare, ci sono elementi capaci di far svoltare la gara.
Non penso soltanto a Leao, sia ben chiaro, anche se sto notando notevoli progressi da parte del portoghese, e questa crescita è un merito che va attribuito soprattutto ad Allegri, bravissimo a gestire psicologicamente i giocatori e ottenere da loro il massimo. Tuttavia il Milan non deve prendere la sfida del Tardini come se fosse una passeggiata. Siano di monito le partite contro la Cremonese e contro il Pisa: un solo punto conquistato, nonostante i rossoneri giocassero a San Siro. Ciò significa che la squadra non ha ancora raggiunto la perfezione, se mai si possa arrivare a un tal livello: e, tutto sommato, è giusto che sia così, perché Allegri è arrivato da quattro mesi e ci vuole tempo per disegnare e poi costruire un progetto. Quello che mi sembra evidente è che i rossoneri sono tornati a essere protagonisti sul campo, tutti i giocatori sanno quello che devono fare, a volte commettono errori, d’accordo, ma chi è che non sbaglia mai?
L’importante è capire e correggersi in fretta, con umiltà e impegno. Mi pare che Allegri sia in sintonia con tutto il gruppo e sto apprezzando anche la qualità della manovra, a mio avviso esteticamente migliore rispetto a quelle delle ultime squadre diretto dal tecnico toscano. Sono curioso di vedere come il Parma vorrà affrontare la sfida. Alcuni amici parmigiani mi assicurano che la squadra di Carlos Cuesta imposterà una tattica basata sull’attesa e sul contropiede. Può essere una strada percorribile a patto che si faccia molto pressing e non si concedano spazi ai rossoneri, perché se quelli partono non li fermi più. Bisogna essere compatti e attenti in fase di non possesso e poi, una volta riconquistato il pallone, ripartire subito con improvvise verticalizzazioni. Per Cuesta, giovane che sto seguendo con curiosità, è una specie di esame.
Non mi aspetto di vedere il Parma che va a stuzzicare il Milan, sarebbe un suicidio tattico, però mi piacerebbe che mostrasse coraggio e idee. Se non hai coraggio, non puoi pensare di fare una grande impresa. Per me, che da Parma sono partito per sbarcare al Milan e lì vincere tutto, questa è una sfida particolare. Non tifo per nessuno, lo dico subito: chiedo soltanto che le squadre mi regalino una partita divertente, giocata ad alti ritmi, in modo da emozionare la gente.
Ma non c’è soltanto Parma-Milan in questo sabato di calcio. Prima del duello del T ardini mi gusterò con attenzione il derby di T orino. Sono curioso di vedere la Juve di Spalletti, anche se logicamente, essendo appena arrivato, non si può pretendere la luna. E guarderò con interesse il T oro di Baroni, un allenatore che mi ha già convinto in passato per le idee innovative e per come sistema le sue squadre in campo. I granata «sentono» questa partita come se fosse una finale di Champions League, e questo potrebbe essere il segreto per una prestazione da applausi".

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