Serafini: "Ci aspettavamo Ibrahimovic ma non c'è potere decisionale come quello di Maldini"

Serafini: "Ci aspettavamo Ibrahimovic ma non c'è potere decisionale come quello di Maldini"MilanNews.it
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Oggi alle 16:48News
di Francesco Finulli

Siamo entrati nell'ultimo mese della stagione per il Milan: l'obiettivo centrale dei rossoneri è chiaramente la finale di Coppa Italia contro il Bologna in programma il prossimo 14 maggio. In campionato, invece, la classifica non sorride al Diavolo che occupa la nona posizione. Il giornalista Luca Serafini è intervenuto sul canale YouTube di Carlo Pellegatti e ha offerto il suo punto di vista sul momento del club.

Il pensiero di Luca Serafini sul finale di stagione: "Le due partite che rimangono (prima della finale, ndr), sono sostanzialmente degli allenamenti con tutto il rispetto per gli avversari. Per il Milan non si tratta che di fare delle prove generali, onorando gli impegni. Bisogna però trovare la condizione, recuperare gli uomini e allenarsi per quello che è l'unico e ultimo traguardo per questo finale di stagione".

Presto per fare bilanci? "I conti si fanno alla fine, molte valutazioni di quella che è stata la stagione dal punto di vista tecnico, amministrativo e societario non cambieranno di una virgola nemmeno con l'eventuale vittoria della Coppa. Chiaro che vincerla cambia il morale del tifoso e lo scherma da tutte le prese in giro dei tifosi avversari. Dal punto di vista interno credo che la valutazione dei milanisti in generale, rimarrà imperniata sulle molte e infinite delusioni ricevute quest'anno: l'inopinata eliminazione dalla Champions quando hai avuto dei match ball semplicissimi e questo distacco dalle prime in posizioni in campionato sono due fardelli molto pesanti".

Sulla questione Ds e il rischio di continuare con lo stesso organigramma: "Il direttore sportivo in una società di calcio è come il primario in un reparto, il capostazione in una stazione: una figura che non può e non deve mancare. Non fa solo il mercato in entrata e in uscita ma è anche uno che gestisce l'allenatore e lo spogliatoio, programma gli esuberi, le famose liste... Senza scomodare tutte le volte Berlusconi, il Milan quando aveva un obiettivo ci andava e lo prendeva: se non lo prendeva era perché c'erano degli incagli tale per cui non poteva arrivare. Se tu volevi Paratici, prendevi Paratici; se volevi Tare, prendi Tare. Dopo due anni di latitanza di questa figura, è impossibile farne a meno. Ci aspettavamo Ibrahimovic ma prima le parole su Conte e altri allenatori, poi il teatrino con Berta, mi fanno pensare che non ci sia un potere decisionale come quello di Maldini".

Allenatore preferito per il futuro? "Il mio preferito è Antonio Conte perché è un vincente, mette a posto le cose, sa cosa fare, motiva i giocatori, è il più pronto di tutti. Allegri non mi piace come cavallo di ritorno. Quello che verrà, onestamente, non lo so"