TMW RADIO - Nocerino: "Milan, le basi ci sono tutte. Calabria ha avuto una crescita incredibile”

Dagli Stati Uniti l'ex centrocampista Antonio Nocerino si è collegato con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Io sto bene, sono tornato un mese fa dopo essere stato in Italia per il corso (da allenatore, ndr). Qui la situazione è come quella di tutto il mondo, speriamo che il momento passi velocemente".
Cosa pensa del Milan?
"Mi piace l'affiatamento che stanno costruendo, confermando società ed allenatore hanno messo basi molto solide quando prima mancavano: ogni anno si cambiava tantissimo e dovevi sempre ricominciare da capo".
Che Ibrahimovic vede oggi?
"Molto più completo: non corre più come un tempo ma legge prima le giocate, si muove in anticipo. Era un mostro prima, è un mostro adesso. Oggi però va alla ricerca dello spazio e di dove la palla può arrivare".
Chi è che ha fatto il miglior salto in avanti?
"Calabria sicuramente: sta avendo una crescita incredibile. Anche Hauge, non me l'aspettavo ma è un giocatore veramente forte. E poi mi piace la responsabilità che si prende Calhanoglu e la continuità che ha, sembra proprio un altro giocatore".
Troppo dire che il Milan sia da Scudetto?
"In questo momento penso che nessuno possa dirlo, tranne due squadre organizzate e con una rosa tale per farlo, ovviamente Inter e Juventus. Sono squadre costruite per questo, mentre le altre stanno cercando di creargli dei problemi, e certamente continueranno. Oltre al Milan penso anche a Napoli, Roma e Lazio: stanno tutte crescendo e sono curioso di vedere la classifica a marzo, quando ci saranno le coppe. Da lì si potrà cominciare a dare giudizi più decisi".
Questa fame si spiega solo con la presenza di Ibrahimovic?
"Dal 2012 in poi, il Milan non ha avuto più campioni in squadra. Sempre buoni giocatori, mai campioni. Poi si è programmato di dare spazio ai giovani, ma il Milan non è una squadra in cui non c'è pressione, le ambizioni non mancano e i ragazzi non erano pronti per certe responsabilità. La cosa intelligente che hanno fatto è stata mettere due-tre giocatori d'esperienza al loro fianco. Ibrahimovic non si accontenta mai, se segna due gol l'idea è di arrivare a farne quattro o di farli ogni domenica. Così si eleva la mentalità e si cambiano le cose, senza vivere di rendita. Coi campioni non è così: sono tali perché da vent'anni fanno la differenza, ed allenarsi con loro è un altro sport".
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