Zazzaroni: "I milanisti ringrazino il Bologna che, battendoli in Coppa Italia, ha evitato loro di proseguire con la vecchia, contestatissima gestione"

Nel corso del consueto appuntamento con il suo commento per Il Corriere dello Sport, il direttore Ivan Zazzaroni ha parlato dell'intesa e frenetica estate di Serie A, titolando il suo intervento "E la chiamano estate":
"E la chiamano estate/ questa estate/ senza mercato. Un’estate nella quale ha tenuto banco mediaticamente, e per oltre un mese, una trattativa che il venditore (Atalanta) non ha voluto far decollare dopo aver rifiutato l’offerta di 45 milioni dell’Oaktrinter, club che ha un nuovo azionista: Giuseppe Marotta, per tutti ormai Mister 2%.
Sì, è stata l’estate di Ade... mola mia Berghem” (Sofia Goggia, Roby Facchinetti, i Pinguini Tattici e insomma loro l’hanno capita subito), protagonista di una fuga alla Bomber Pruzzo: una volta rientrato alla base, non ha però trovato ad accoglierlo l’ironia protettiva di Nils Liedholm, ma il pugno duro (...) di Pagliuca e Percassi che non sono Rabiot, né Rowe.
Com’è capitato spesso nel recente passato, il vero mercato - quello delle last dance - comincerà nell’ultima settimana, ovvero non appena si sarà conclusa la prima giornata di campionato e gli umori e soprattutto i malumori prevarrano sui conti instabili. Un campionato che presenta un paio di novità: gli 8 secondi a disposizione del portiere e la recita on stage degli arbitri, cambiamenti che perfino l’intelligenza artificiale si sarebbe rifiutata di introdurre.
È stata - ed è ancora - l’estate del Napoli campione che ha anticipato la concorrenza per provare a completarsi in vista della Champions (accontentato Osimhen) ma che ha perso per infortunio Lukaku e Manna. Il ds ha però continuato a lavorare aiutato da un tutore. Che non è Chiavelli.
La squadra di Conte è la mia favorita per lo scudetto, ma non ditelo ad Antonio perché potrebbe togliermi il saluto e cancellare il numero di telefono.
È l’estate di una Juve che sconta gli effetti del mercato giuntoliano e battaglia da settimane col Psg per riuscire a pagare Kolo Muani il giusto, non i 70 milioni che i franco-qatarioti pretendono. Tudor sta facendo un buon lavoro sul piano della ricerca della compattezza, ma la qualità del gruppo non sembra elevatissima.
È anche l’estate di Modric, Dzeko e De Bruyne: i primi due potrebbero essere il padre di Giovanni Leoni che Inter e Milan hanno lasciato andare a Liverpool. Sbagliando.
È l’estate dei 40 milioni per Thiaw, una riserva, lo stesso prezzo di partenza che all’estero chiedono a chiunque si avvicini a uno dei loro giovani. Colpa della Premier che fa soltanto il bene suo e i danni per gli altri.
È l’estate di Allegri & Tare e i milanisti ringrazino il Bologna che, battendoli in coppa Italia, ha evitato loro di proseguire con la vecchia, contestatissima gestione. Max guarda, allena e riflette; Igli lavora dribblando alcuni ostacoli inattesi e puntando su Boniface, la sua scommessa.
È l’estate del mio Bologna che ha venduto Ndoye e Beukema, rimpatriato Immobile e Bernardeschi e preso Heggem, Zortea, Vitik, Rowe e così Italiano ha una squadra da “settare” nuovamente.
È l’estate della Fiorentina che i soldi li ha fatti circolare in Italia, unica o quasi. E dell’ennesimo colpo di Pantaleo Corvino (Krstovic a Bergamo).
È l’estate “no market” della Lazio, della protesta dei tifosi il cui amore per la maglia prescinde dalla presenza al vertice di Lotito: la campagna abbonamenti è stata un successo. Insperato.
È l’estate di Gasperini che si è ritrovato con 17 giocatori, Bailey infortunatosi al primo tiro in porta, Sancho alle prese con i mulini a vento, Dybala pronto a farsi in quattro per la Roma e la Patria e Pellegrini “sopportato speciale”.
È l’estate che porta a un’estate mondiale che speriamo di trascorrere non da osservatori delusi ma da protagonisti tra Stati Uniti, Messico e Canada. Altrimenti, tutti al mare a Coccia de morto.
È infine l’estate che arriva dopo l’indimenticabile regalo di Infantino, il Mondiale per club, ’tacci sua, anzi Usa. Il presidente è Robin Hood al contrario: toglie ai poveri per dare ai ricchi".

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