Abate e Zapata, la riscossa dei veterani in scadenza: dal "de profundis" agli applausi da Champions

Abate e Zapata, la riscossa dei veterani in scadenza: dal "de profundis" agli applausi da ChampionsMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 4 dicembre 2018, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il 2 dicembre è stato un giorno importante per il Milan, con il ritorno al quarto posto solitario in classifica, ultima posizione utile per rientrare in Champions League. Il club rossonero non riconquista la partecipazione alla massima competizione europea dal 2013, quando si classificò terzo a fine stagione, lottando con la Fiorentina fino all'ultima giornata. Il 19 maggio 2013, quando il Diavolo superò il Siena al fotofinish, furono schierati due giocatori che erano in campo anche domenica, titolari ed essenziali per Rino Gattuso: Abate e Zapata.

DA PARTENTI A PROTAGONISTI - Nell'ultima estate sia il terzino che il centrale colombiano sono stati indicati come possibili partenti. Alcuni club si sono interessati, soprattutto all'ex Villareal, ma alla fine sono rimasti entrambi in rossonero, entrambi con un contratto in scadenza a giugno 2019. Sembrava potesse essere il viatico per un inevitabile saluto, con poche presenze ed un ruolo da riserve, ma la situazione si è completamente capovolta. Abate ha iniziato la stagione in panchina, salvo poi ritrovare spazio mano a mano a seguito dei problemi fisici di Calabria. Zapata fino ad ottobre aveva giocato soltanto in Europa League e in Milan-Chievo: da novembre in poi, complici gli infortuni a grappolo dei centrali rossoneri, non ne ha saltata una, impiegato sempre titolare da Gattuso.

LA RISCOSSA DEI VETERANI - Questi due calciatori sono stati criticati nella loro storia rossonera, spesso in maniera spropositata. Non siamo di fronte a Tassotti e Baresi, ma Abate è al Milan dal 2009, Zapata dal 2012: restare così tanto tempo in un club del genere è impossibile senza avere qualità, anche morali. Cosa sarebbe successo se Gattuso non li avesse avuti a disposizione in quest'ultimo mese? Dopo gli infortuni di Caldara, Musacchio e Romagnoli c'era già chi faceva il "de profundis" al Milan, ma le cose sono andate diversamente. Zapata non ha sbagliato una partita, Abate si è adattato al ruolo di centrale in una maniera sorprendente, disputando due grandi prestazioni, prima a Roma con la Lazio poi contro il Parma in una difesa a quattro. Se il Diavolo ha ritrovato il quarto posto lo deve anche a loro, giocatori in scadenza di contratto, a lungo bersagliati, ma assoluti protagonisti sul terreno di gioco e fuori.