Adrien Rabiot, a immagine e somiglianza di Massimiliano Allegri

Adrien Rabiot, a immagine e somiglianza di Massimiliano AllegriMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Può essere un caso ma può non esserlo: dopo la sconfitta contro la Cremonese e l'arrivo dal mercato negli ultimi giorni di Adrien Rabiot, il Milan non ha mai perso, infilando tre vittorie consecutive con zero gol subiti che si aggiungono alla seconda giornata di Lecce. L'arrivo del mediano francese, invocato per tutta l'estate da Allegri, si sta rivelando un vero colpaccio per il centrocampo rossonero che già contava pezzi molto importanti e interessanti. 

Insistenza

Oggi, nell'intervista rilasciata a Sport Mediaset, Rabiot ha di fatto confermato che le voci della ferrea volontà di Massimiliano Allegri di portarlo a Milano sono sempre state verissime. Il centrocampista francese ha parlato dell'insistenza con cui il suo allenatore lo ha cercato: "Lui è uno che è molto legato alla gente, ai suoi giocatori, e quindi ci siamo sentiti anche fuori. Poi è vero che mi ha chiamato tutta l'estate. Ci siamo parlati più di una volta, poi quando è successo quello che è successo a Marsiglia mi ha richiamato subito per dirmi di venire qua. Ma già prima voleva farmi venire qua a Milan". E le motivazioni di questo pressing si sono visti nelle ultime tre gare del Milan, nelle quali Rabiot è partito titolare e ha fatto valere il suo strapotere fisico in mezzo al campo ma anche la sua grande qualità tecnica e tattica.

Immagine e somiglianza

E il valore aggiunto di Rabiot è il fatto di essere un uomo di Allegri in tutto per tutto, tanto da parlare come lui e pensare come lui. Sempre a Sport Mediaset ha parlato così sugli obiettivi stagionali: "Scudetto? Su questo vediamo le partite una dopo l'altra e poi vedremo a febbraio, marzo, dove siamo". Concetto che Allegri ha espresso diverse volte da quando è tornato a Milano. Ed è forse anche questa la bravura di Allegri, riuscire a formare i giocatori a sua immagine e somiglianza, ovviamente da un punto di vista sportivo senza voler essere dissacranti. Lo stesso Matteo Gabbia fece una dichiarazione molto simile dopo Bologna o il vice Marco Landucci che si è espresso praticamente come Max quando è dovuto intervenire ai microfoni. E partendo proprio dal gruppo, preso nell'insieme ma anche nelle sue individualità, Allegri sta cercando di costruire la sua squadra, il suo Milan.

CLICCA SUL BANNER E ASCOLTA IL PODCAST