Approvata la vendita di San Siro a Milan e Inter: il comunicato del Comune di Milano

Il Consiglio comunale ha approvato con 24 voti favorevoli la delibera sugli elementi essenziali per la vendita del compendio immobiliare comprensivo dello stadio “Giuseppe Meazza”, quale ‘Grande Funzione Urbana San Siro’, ai sensi del vigente Piano di Governo del Territorio, a seguito della proposta presentata l’11 marzo 2025 da A.C. Milan S.p.A. e F.C. Internazionale Milano S.p.A. ai sensi dell’art. 4, comma 13, del d.lgs. 28 febbraio 2021 n. 38 (“Legge Stadi”).
“Voglio ringraziare quanti hanno lavorato per arrivare a questo risultato - commenta la Vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo - che ci impegna in una proposta utile e necessaria a valorizzare il patrimonio pubblico. Dal confronto sviluppato con il Consiglio comunale è stato possibile rafforzare la proposta di elementi essenziali con cui il Comune affronterà la vendita dello stadio e del compendio immobiliare della GFU San Siro, con la massima attenzione ai principi di trasparenza e legalità, e impegnandosi a proseguire il percorso che porterà alla convenzione urbanistica e al Piano attuativo. Sarà necessario proseguire il dialogo con il Consiglio e i Municipi per quelli che saranno gli interventi sul territorio in un progetto che permetterà di investire sul futuro di San Siro, con attenzione allo sviluppo del quartiere, alla sua rigenerazione e al nuovo stadio”.
La delibera aveva già ottenuto il parere favorevole della Giunta lo scorso 17 settembre, in quanto la proposta di acquisto era stata ritenuta coerente con le finalità strategiche dell’Amministrazione di valorizzare l’ambito della GFU San Siro, anche alla luce degli indirizzi formulati dal Consiglio comunale in diversi ordini del giorno, tra i quali il n. 324 del 22 dicembre 2022 e il n. 7 dell’11 novembre 2024, che tra l'altro invitano a destinare parte delle risorse derivanti dall’operazione a interventi di interesse pubblico.
Il soggetto acquirente sarà un veicolo societario controllato dalle Società, che comunque sottoscriveranno il contratto.
Il prezzo di vendita è pari a 197.075.590 euro; 73 milioni saranno versati al Comune di Milano contestualmente alla sottoscrizione del contratto, la restante parte sarà rateizzata e garantita da apposite fideiussioni bancarie o assicurative. Sono inoltre previste fideiussioni a garanzia della realizzazione del nuovo tunnel Patroclo, del verde e della parziale demolizione e consolidamento del Meazza.
Il voto del Consiglio comunale arriva a valle di un percorso fitto di interlocuzioni e ampi dibattiti in Commissioni consiliari e Consigli municipali (Municipi 7 e 8), che ha caratterizzato l’attività dell’Amministrazione in questi ultimi mesi.
Approvati dall’Aula anche alcuni emendamenti alla delibera.
Innanzitutto quello, votato all’unanimità, con cui si prevede - ferma restando l'applicazione della disciplina prevista dal d.lgs. 36/2023 relativamente ai requisiti di onorabilità - che l'esecuzione di opere, la prestazione di servizi o forniture oggetto del complessivo progetto di intervento, comprese le opere di demolizione e smaltimento rifiuti, potranno essere effettuate unicamente da operatori economici che abbiano adottato modelli organizzativi ex d.lgs. 231/01 nei quali sia prevista una mappatura delle aree di rischio infiltrazione mafiosa (art. 24 ter d.lgs. 231/01) e, quale misura preventiva, l'iscrizione degli operatori stessi e dei propri partner contrattuali nelle ‘white list’ della Prefettura o, in alternativa, l'effettuazione dei controlli antimafia e antiriciclaggio previsti dalla normativa vigente.
Con un altro emendamento, l’Aula ha stabilito che sarà una delibera di Consiglio a decidere la destinazione delle risorse derivate dall’operazione, con ‘particolare attenzione a interventi nel quartiere interessato’.
Altri emendamenti, infine, riguardano: il vincolo a progetti di sostenibilità ambientale di 14 milioni di euro, già a partire dalla prossima programmazione di Bilancio, in aggiunta agli obiettivi di neutralità carbonica da raggiungere in città; la garanzia da parte dell’acquirente sull’adozione di misure per l’accessibilità e l’inclusione e contro ogni forma di discriminazione; il limite di un massimo di 5 milioni di euro del contributo dell’Amministrazione nel caso di eventuali attività di bonifica nel Parco dei Capitani.

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