Cessione San Siro a Milan e Inter: la situazione e i possibili scenari in vista del voto del Consiglio Comunale

I prossimi saranno giorni ad altissima tensione a Milano dove si parlerà quasi esclusivamente di una sola questione, cioè il futuro di San Siro. Dopo mesi di trattative, siamo arrivati al momento decisivo per la cessione dello stadio e delle aree limitrofe a Milan e Inter: domani è infatti in programma il Consiglio Comunale durante il quale verrà discussa la delibera che settimana scorsa è stata approvata dalla Giunta e che in questi giorni è stata analizzata dalle varie commissioni. Il momento più importante sarà però lunedì quando è in programma il voto del Consiglio Comunale. Martedì prossimo 30 settembre scadrà la proposta di acquisto dei club al Comune, dunque una decisione andrà presa per forza lunedì, magari arrivando a votare di notte visto che verranno certamente presentati numerosi emendamenti. Tra le due sedute saranno certamente giorni e ore di strategie, pensieri e conti.
VOTI E STRATEGIE - L'aria che si respira a Palazzo Marino è tesa e lo si evince anche delle parole di qualche giorno fa del sindaco Giuseppe Sala che si è detto sfinito da questa vicenda infinita. Ora però forse siamo arrivati alla svolta decisiva. "Forse" è la parola chiave della frase precedente perchè l'approvazione della delibera da parte del Consiglio Comunale è tutt'altro che scontata: servono 25 voti a favore, secondo alcune indiscrezioni che circolano, al momento i sì sono 23. All'interno della maggioranza non mancano i mal di pancia, così come ci sono alcuni consiglieri che sono ancora indecisi cosa votare, come per esempio la consigliera del Pd Monica Romano, che scioglierà la riserva questa sera durante la direzione del suo partito, e il capogruppo della lista Sala Marco Fumagalli. C'è poi anche da capire cosa fare il centrodestra che fa fatica a dire no ad un investimento di un miliardo e mezzo, ma allo stesso non vorrebbe dare una mano al sindaco Sala, il quale ha comunque già assicurato che anche se la cessione di San Siro non dovesse andare in porto non si dimetterà. Si stanno comunque studiando delle strategie per far passare la delibera più facilmente: con ogni probabilità, domani la maggioranza farà cadere il numero legale per andare in seconda convocazione dove bastano 15 presenti per il quorum. Insomma, i giochi sono ancora aperti e non mancheranno novità da qui a lunedì.
IL NUOVO STADIO - Il tanto atteso sì del Consiglio Comunale sarebbe ovviamente un passo importante per Milan e Inter verso il loro nuovo stadio, ma la strada che attende i due club è tutt’altro che in discesa: rossoneri e nerazzurri dovranno infatti fronteggiare i tanti ricorsi annunciati in tribunale e avere tra molti mesi l’approvazione finale al progetto, che certo non è automatica. Intanto, però, le due società hanno deciso a chi affidare il progetto del nuovo stadio: a progettare insieme il futuro impianto saranno Lord Norman Foster e David Manica. Sarà uno stadio da 71500 posti distribuiti su due anelli che, spiegano i club, avrà "un’inclinazione studiata per garantire agli spettatori una visibilità ottimale da ogni settore". Inoltre "sarà conforme ai più elevati criteri di accessibilità, assicurando un’offerta di esperienze dedicate a tutti i tifosi e la disponibilità di settori a prezzi accessibili". Milan e Inter guardano giustamente avanti, ma sanno bene che il via libera del Consiglio Comunale non è il traguardo di questa vicenda che si prospetta ancora piuttosto lunga e piena di ostacoli.
UNA CORSA AD OSTACOLI - Ostacoli come i numerosi ricorsi che hanno già minacciato coloro che sono contro la cessione e l'abbattimento di San Siro, come ad esempio il Comitato "Sì Meazza". Nelle ultime ore, uno degli ultimi nodi emersi riguarda l'affitto dell’attuale impianto che i due club non pagherebbero più dopo l'eventuale rogito: "Il corrispettivo pagato dalle squadre nel 2024 come canone annuale è di oltre 13 milioni di euro, la concessione dovrebbe durare fino al 2030, quindi le squadre dovrebbero versare ancora più di 67 milioni" spiega il presidente del Comitato “Sì Meazza” Luigi Corbani. Soldi che ovviamente Milan e Inter non verseranno più se l’acquisto di San Siro andrà a buon fine.
NUMERI E DATE - Questi alcuni dettagli sull'accordo trovato tra il Comune e i due club:
- 197 milioni: il valore di San Siro e aree circostanti, stabilito dall'Agenzia delle Entrate.
- 22 milioni: il contributo del Comune alle spese dei club per il rifacimento del tunnel Patroclo e le bonifiche dei terreni.
- 14 milioni: la spesa per la rifunzionalizzazione del Meazza, a cui il Comune ha scelto di non partecipare.
- 9%: è la percentuale di San Siro che rimarrà in piedi.
Questo invece il cronoprogramma:
- giovedì 25 settembre: seduta del Consiglio Comunale per discutere della delibera per la cessione di San Siro e le aree limitrofe a Milan e Inter.
- lunedì 29 settembre: seduta del Consiglio Comunale in cui ci sarà il voto per approvare o meno la delibera.
Se dovesse arrivare il via libera del Consiglio Comunale, ci sarà poi il rogito, mentre le successive tappe saranno:
- il Progetto di fattibilità tecnico-economica sarà presentato ai fini dell’attivazione della Conferenza dei servizi decisoria prevista dalla Legge Stadi nella seconda metà del 2026.
- la prima fase di costruzione sarà avviata a partire dal 2027 e corrisponde alla costruzione del nuovo tunnel Patroclo, del nuovo stadio, del relativo podio di accesso e di tutti gli spazi accessori indispensabili al suo funzionamento.
- agli inizi del 2028 sarà avviato l’iter per l’approvazione del Piano attuativo relativamente all’altra parte del progetto, cioè quella che prevede la rifunzionalizzazione del Meazza.
- approvato il Piano attuativo ed entrato in funzione il nuovo impianto, dal 2031 prenderà avvio la seconda fase di costruzione e partiranno i lavori di parziale demolizione di San Siro, con consolidamento e messa in sicurezza della porzione a sud-est conservata.
- tra il 2032 e il 2035 il completamento del comparto plurifunzionale.

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