Dietrofront Milan: ecco i cinque punti negativi (e preoccupanti) che sono emersi dal derby

Dietrofront Milan: ecco i cinque punti negativi (e preoccupanti) che sono emersi dal derbyMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 22 ottobre 2018, 12:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Passata la nottata, che non sarà stata di certo facile per il Milan nella sua globalità, riemergono impietose sui social network le istantanee del gol di Mauro Icardi, arrivato al 92’ su un errore sesquipedale di Donnarumma in uscita. Ma quello di Gigio non è il solo punto negativo di una serata dalla quale, oggettivamente, si fa molta fatica a cavare fuori qualcosa di positivo a livello di squadra. Già perché se alcuni singoli hanno salvato la pelle, è stato l’atteggiamento di squadra e alcune scelte di lettura di Gattuso a non convincere, con l’Inter che non è mai stata messa sotto dal punto di vista del gioco e del ritmo. Ecco i cinque punti negativi che sono emersi dal derby di ieri:

L’ATTEGGIAMENTO DELLA SQUADRA:

Fin dal calcio d’inizio, l’Inter è saltata alla gola del Milan con una fase di pressione molto forte, anestetizzando così gli sbocchi perimetrali della manovra del Milan. Spesso venivano portati due giocatori su Biglia e questo, per il portatore di palla, è diventato un problema perché veniva a mancare l’intermedio tra le linee al quale affidare la variazione del ritmo di gioco. In più, nelle rare occasioni in cui il Milan è riuscito a divincolarsi dalla prima fase di pressione interista, non ha saputo condurre con velocità le transizioni offensive, con l’Inter che ha sempre trovato il modo e il tempo di rimettersi a posto.

LA NON PRODUZIONE OFFENSIVA:

Quando non riesci a variare il tuo stile di gioco in base a come si mette la partita, ecco che a risentirne principalmente è la fase offensiva. Higuain non ha ricevuto mezzo pallone giocabile nel suo giardino preferito ed è stato lasciato completamente solo in balia di due marcantoni come De Vrij e Skriniar. La gestione di un paio di ripartenze, poi, è da rivedere totalmente, con scelte sbagliate in fase di rifinitura.

IL RITMO DELLA CONTESA:

Come indicato nel punto numero 1, l’Inter ha spinto fin da subito sull’acceleratore, dando l’impressione di sapere bene come e quando andare a soffocare le trame di gioco del Milan. La diretta conseguenza è stata quella di tantissime seconde palle recuperate dagli interisti, che hanno potuto così gestire il ritmo della gara a loro piacimento. Uno dei limiti di questo Milan è che quando deve giocare un calcio che non gli piace, va in difficoltà. Ma questa non può essere una scusante. Rino non si è mai nascosto dietro a nessun alibi, ma ne va da sé che bisogna uscire da questo impasse tecnico-tattico, altrimenti con le grandi si farà sempre fatica.

I CAMBI E LA LETTURA DELLA PARTITA

Al momento dell’ingresso in campo di Cutrone per uno spento Calhanoglu, alzi la mano chi ha pensato: “Finalmente passiamo al 4-4-2”. Eppure così non è stato. Patrick è stato sacrificato sull’esterno per dare manforte in fase di copertura. Alt, fermi tutti: un centravanti che deve fare il tornante? Se la mossa è stata fatta per questo motivo, come ci ha spiegato Gattuso a Sky nel post gara, allora non sarebbe stato meglio inserire Laxalt che fa l’esterno di mestiere piuttosto che confinare Patrick largo e lontano da Higuain? Se sull’avvicendamento Kessie-Bakayoko ci può essere una logica dettata dalle condizioni non ottimali di Franck, allungare il recupero con il cambio Abate-Calabria non si è rivelata una mossa produttiva. In più va migliorata assolutamente la fase di pressione. Non è possibile che Higuain, come a Napoli, si alzi per andare sotto agli avversari con la squadra che rimane dietro di lui di almeno 20 metri.

GLI ERRORI DEI SINGOLI

Alla fin della fiera, il derby di ieri sera è stato deciso da una concatenazione di errori di reparto. Romagnoli è scivolato presto su Vecino per poi concedergli lo spazio per crossare, Musacchio ha perso la marcatura su Icardi il tutto mentre Donnarumma tarava male il suo radar sulla traiettoria del traversone del centrocampista dell’Inter. Il risultato è quello che, ahinoi, abbiamo visto tutti. 1-0 per l’Inter con i nerazzurri che gioiscono e i milanisti a spiegare, come fanno gli sconfitti. Oltre a questo mettiamoci dentro anche un Calhanoglu irriconoscibile, che non riesce a trovare un singolo colpo del suo repertorio.