Gazzetta - Maignan: "Quando l’Inter ha perso a Bologna abbiamo capito che per loro era finita. Infortunio? Ho rischiato un anno di stop"

Gazzetta - Maignan: "Quando l’Inter ha perso a Bologna abbiamo capito che per loro era finita. Infortunio? Ho rischiato un anno di stop"MilanNews.it
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martedì 31 maggio 2022, 08:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Sul 19° scudetto rossonero, ci sono sicuramente le mani di Mike Maignan, autore di una stagione incredibile in cui ha salvato più volte il Milan con parate incredibili. Il portiere francese, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato le sue emozioni dopo il trionfo in campionato: "Già all’inizio c’era la volontà di provarci. Poi abbiamo avuto un periodo meno positivo, in cui siamo quasi andati in panico. Ma ci siamo parlati e rimessi al lavoro, dicendoci che non era finita, che c’erano ancora tante partite. E quando l’Inter è inciampata a Bologna, abbiamo capito che per loro era finita, perché eravamo ormai focalizzati su noi stessi. E grazie pure all’Inter: dopo il 3-0 in Coppa Italia avevamo il coltello tra i denti. Quella sconfitta ci ha molto motivati...".

L'EREDE DI GIGIO - Arrivato la scorsa estate per sostituire Gigio Donnarumma, Maignan ha impiegato pochissimo tempo per conquistare i tifosi rossoneri: "Non ho mai sentito alcun tipo di stress al riguardo, perché non è mai stato un mio obiettivo prendere il posto di Gigio, oppure di farlo dimenticare. Sono venuto al Milan per scelta professionale, per lavorare e giocare il mio calcio. Poi, quando lavori bene, raccogli i frutti. Certo, sapevo che magari non mi avrebbero fischiato, ma al Milan mi sono subito sentito a casa, e l’affetto dei tifosi è straordinario".

INFORTUNIO - La sua stagione è stata super, anche se ha rischiato di stare fuori molto tempo dopo l'infortunio alla mano: "Ero soprattutto frustrato. È stato difficile da accettare. Ho giocato sette partite con la mano infortunata e non volevo fermarmi, né mollare i miei compagni. Preferivo iniezioni e creme, e mi allenavo solo alla vigilia dei match. Poi quando in nazionale mi sono fermato quattro giorni e il dolore non passava, ho capito che dovevo curarmi. Lo specialista che mi ha seguito al Milan mi ha spiegato che avrei rischiato uno stop di un anno. Così mi sono fatto operare, ma ho fatto di tutto per tornare il prima possibile. Stare a casa senza far niente non fa per me, avevo troppi obiettivi. Così sono rientrato dopo sei settimane invece di dieci".

IBRAHIMOVIC - Maignan ha poi parlato anche di Zlatan Ibrahimovic: "Mi ha fatto i complimenti per il titolo con il Lilla, ma mi ha spiegato che in Italia era tutta un’altra cosa e che al Milan c’era più pressione. Ibrahimovic è un esempio per tutti. Anche lui, come me, ha stretto i denti per centrare l’obiettivo come si era ripromesso. Spero torni presto con noi".