Il rush finale e quello spauracchio da allontanare

Il rush finale e quello spauracchio da allontanareMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 25 marzo 2019, 19:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Il Milan ha ripreso oggi ad allenarsi a Milanello e, nel corso dei prossimi giorni, tutto il gruppo tornerà ad essere a disposizione di Rino Gattuso. Alle porte c’è la partita di sabato sera contro la Sampdoria, che segna l’inizio del rush finale di stagione dove i rossoneri si giocheranno sia la Champions League sia la finale di coppa Italia, con la semifinale di ritorno in programma il 24 aprile. Ma è adesso che servirà tirar fuori tutto quello che i giocatori hanno in corpo, a livello fisico e mentale. Spesso il cervello ti permette di trovare forze che le fibre muscolari non pensano di avere, e tornare nell’Europa che conta, per una rosa che ha solo pochi elementi che l’hanno vissuta, deve essere uno stimolo in più.

SPAURACCHIO DA EVITARE -  Come detto, ci sarà bisogno di tante energie fisiche e mentali. Quelle che vennero a mancare lo scorso anno proprio in questo periodo dell’anno. Vero è che le due stagioni non sono comparabili, perché Gattuso prese in mano una squadra che, a novembre, era a pezzi a livello fisico a causa di una mala gestione da parte di Montella della parte atletica, ma è altrettanto vero che quell’esperienza è stata ben assimilata sia da Rino sia dal suo staff. C’è da mettersi in  modalità acchiappa fantasmi, dunque, ma per avere quell’effetto, sarà fondamentale partire bene con la Samp e proseguire nel cammino che, fino ad ora, ha portato il Milan al quarto posto. Da ora in avanti non ci saranno più soste e le rotazioni, soprattutto in mezzo al campo, diventeranno fondamentali.

TUTTI UTILI -  E non è un caso che a Milanello, da qualche settimana, siano iniziati i turni di riposo per determinati giocatori. È successo a Calabria e Bakayoko, potrebbe succedere a Kessie così come nel reparto offensivo, dove Castillejo sgomita per prendersi una maglia da titolare. Il tutto per evitare di arrivare alla fine spremuti e senza energie. Anche perché tutti, ora più che mai, saranno utili alla causa.