Pato come l'araba fenice: risorge dalle ceneri

Bruciato e schernito in piazza Duomo a Milano, risorto al Franchi di Firenze. La caccia alle streghe provata ieri pomeriggio da alcuni pseudo-supporters nerazzurri, non ha sortito i risultati sperati. Lo stato in letargo di Alexandre Pato (ancora arrugginito per il lungo stop patito), si è improvvisamente interrotto. Solita voglia di fare, ma forma e brillantezza ancora da ritrovare questo il responso fornito dalle gare contro: Udinese, Mancheaster, Bari e ultima la Fiorentina. Nulla di preoccupante, ma un appunto che indica un percorso ancora intenso da seguire. Poi un po' per caso, un po' dovuto al fato, l'improvviso risveglio.
Quell'araba fenice adagiatasi ai piedi della statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, ha ripreso vita e spiccato un volo tanto potente quanto elegante. Spente e deposte le ceneri dagli artefici del rito medievale, immediato il segnale giunto dalla città toscana. Il battito d'ali del n.7 rossonero, in un solo colpo ha scrollato di dosso i fumanti resti dell'immagine profanata e illuminato la grigia serata del Milan, iniziata male e proseguita sulla falsa riga. Leonardo attonito ha ammirato la grandezza di tale opera, trovandosi a poter solo ringraziare chi ha ben pensato al fortunato rito propiziatorio.
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