Suso a Es Radio: "Contatti con l'Atletico ma amo il Milan, sto bene qui. Mihajlovic non mi faceva giocare. Sulla clausola..."

Suso a Es Radio: "Contatti con l'Atletico ma amo il Milan, sto bene qui. Mihajlovic non mi faceva giocare. Sulla clausola..."MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 15 novembre 2018, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Suso, intervenuto a "El Primer Palo" su EsRadio, ha parlato del suo passato e dei suoi primi mesi in rossonero, sottolineando le difficoltà nel periodo con Sinisa Mihaljovic. Il calciatore spagnolo ha poi confermato l'interessamento estivo dell'Atletico Madrid, sebbene abbia vinto la voglia di restare in rossonero. Queste le dichiarazioni riportate da GianlucaDIMarzio.com.

Sulla decisione di trasferirsi in Inghilterra da giovanissimo: "Ho preso la decisione di lasciare la Spagna a 15 anni, non è stato semplice: la cosa più semplice sarebbe stata rimanere qui vicino, per andare e tornare con più facilità, ma ho preso la decisione corretta. Ero contento e avevo grande voglia, era la prima volta che andavo via di casa e una volta che mi sono adattato dopo i primi 3-4 mesi ho vissuto bene".

Sul periodo al Liverpool e il passaggio al Milan: "Ho iniziato a vivere con una famiglia inglese che lavorava per il Liverpool, è sempre un po’ strano vivere con persone che non conosci ma mi sono adattato perfettamente: c’è chi soffre di più e di meno il cambio di vita, ma per me è andato tutto bene. Mi allenavo, mi piaceva stare lì e quando ti allenavi con grandi giocatori era splendido. Dopo l’esperienza all'Almería sono tornato a Liverpool, avevo un ultimo anno di contratto e il club voleva rinnovare: in quel momento, però, arrivò l’opportunità del Milan. Volevo cambiare, sentivo fosse il momento giusto e sapevo che il Milan non fosse nel suo miglior momento, ma volevo provare cose nuove e ho deciso di andare a Milano".

Sulle difficoltà con Mihajlovic e la scelta del Genoa: "Quando sono arrivato al Milan stavo recuperando da un intervento agli adduttori, che mi ha tenuto fermo 4-5 mesi: sapevano che non stessi bene, abbiamo atteso 3-4 mesi per poter recuperare la forma adatta e quando arrivò Mihajlovic, dopo Inzaghi, mi sentivo bene fisicamente. Con Sinisa però non giocai, non mi faceva giocare, e per questo sono andato al Genoa, dove ho trovato un allenatore molto bravo come Gasperini: lì avrei potuto dimostrare che nel Milan avrei potuto giocarci eccome, e così è stato".

Su un futuro in Spagna: "Sono un ragazzo molto tranquillo, in parte grazie alla mia famiglia: so cosa voglio, e quando vorrò tornare in Spagna lo farò, i miei genitori mi rivorrebbero qui…Ma ora mi sento bene a giocare fuori dal mio Paese natale".

Sul Milan attuale: "Il Milan evidentemente non è il Milan di un tempo, credo ci sia stato un Milan che nella storia non si potrà vedere più perché è stata una delle migliori squadre della storia del calcio, ma con questa squadra sono riuscito comunque ad essere parte dei 24 giocatori della nazionale spagnola, e questo mi rende molto felice, è tutto ciò che un giocatore vuole. Significa che le cose stanno andando bene, sono orgoglioso per questo. La cosa più difficile è rimanere in quella lista, ma le cose con Luis Enrique stanno andando bene e mi sembra un allenatore geniale, spero di continuare così"-

Sull'interessamento dell'Atletico: "In estate ci sono stati contatti con l’Atletico Madrid: la clausola era di 40 milioni e se fosse passato altro tempo il prezzo sarebbe stato ancora più alto, e in Spagna ad una certa cifra ci sono poche squadre che possono interessarsi. È vero anche che avendo rinnovato con il Milan non volevo andar via, ero in una situazione in cui io e la mia famiglia stavamo molto bene: amo l’Italia, Milano, il Milan, non ho pensato di tornare in Liga".