Un doppio addio che dimostra il cambio di rotta del nuovo Milan

Un doppio addio che dimostra il cambio di rotta del nuovo MilanMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 14 maggio 2019, 21:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Si cambia, davvero. Abate e Zapata, quest'anno, hanno probabilmente disputato una delle loro migliori stagioni in rossonero: il primo si è addirittura inventato difensore centrale, reggendo la baracca nel momento più difficile che ha poi portato alla grande rimonta milanista; il secondo ha sempre risposto presente quando chiamato in causa, quasi perfetto con qualsiasi compagno di reparto a cui si è affiancato. Da quello che trapela nessuno dei due rossoneri godrà di un rinnovo di contratto ed entrambi andranno in scadenza.

ADDII - Il vecchio Milan, dopo un'annata del genere, avrebbe senz'altro prolungato il contratto ai due sopracitati, ma la gestione Elliott ragiona diversamente. Romanticamente si è perso qualcosa, forse anche più di qualcosa, ma dopo anni di spese errate e bilanci sovraccaricati è corretto che si modifichi la rotta in maniera drastica. I giocatori over 30, seppur meritevoli, si possono rinnovare soltanto a certe cifre: motivo per cui né Abate né Zapata proseguiranno la loro lunga carriera in rossonero. Domenica, a San Siro, ci sarà l'occasione per salutare entrambi: il terzino, cresciuto nel Milan, gioca in prima squadra dal 2009 a questa parte, un decennio, mentre il colombiano è arrivato al Milan nel 2012, un'estate complicatissima per la storia rossonera, riuscendo comunque a restare per sette anni.

DIFESA DA COMPLETARE - Considerando la probabile partenza di Strinic, il Milan dovrà pensare ad un drastico rinnovamento del settore arretrato, dove bisogna considerare anche l'infortunio di Mattia Caldara, il quale dovrà saltare metà (o quasi) della prossima stagione. Conti e Calabria possono essere sufficienti per coprire la fascia destra, ma al centro, senza Zapata e con l'ex Atalanta out, serviranno sicuramente due innesti. A sinistra bisognerà invece valutare Laxalt, se l'uruguaiano non fosse confermato bisognerebbe operare anche in quel settore di campo. Sicuramente gli innesti saranno calciatori giovani, a costo non elevatissimo, in modo da dare una sterzata importante al monte ingaggi.