Una lezione senza precedenti che deve far riflettere, tra la questione esperienza e la priorità-alternative

Una lezione senza precedenti che deve far riflettere, tra la questione esperienza e la priorità-alternativeMilanNews.it
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giovedì 10 maggio 2018, 21:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Differenza abissale. Nella qualità e anche nelle alternative, specchio di una discrepanza capace di riflettere anche nelle proporzioni, volendo trovare un parallelo beffardo, il risultato della sfida di ieri a Roma. Ogni mese passato nell’attuale stagione ha dimostrato come il Milan, a maggior ragione tra centrocampo ed attacco, non possieda ricambi esperti e di livello per poter competere al meglio su tre fronti in annate lunghe e dispendiose: esattamente ciò che al contrario, pur proveniente da un contesto storico ben differente, la Juventus può e ha potuto permettersi con il tempo, ben oltre alcune cifre monstre spese, con quasi 140 milioni di euro panchinati ieri (tra Higuaín ed Alex Sandro) per lasciar spazio ad Asamoah e Mandzukić. Senza notare troppa differenza, con l’impiego delle alternative proposte, sul terreno di gioco: esattamente ciò di cui i rossoneri non risultano attualmente in possesso, pur reduci da una campagna acquisti dispendiosa e da un appeal lievemente impolverato, dopo il grande calo post Scudetto, da tornare a far splendere quanto prima.

L’AMMISSIONE - Ribadita costantemente e ormai in quasi ogni conferenza stampa, rispondendo alle domande relative al tema mercato: “Bisogna andare a prendere 4 giocatori di mentalità: l’esperienza non si compra al supermercato”. Rino Gattuso è stato più volte chiaro sul tipo di necessità palesate dal suo Milan: squadra sì molto giovane, dalla forte impronta italiana e in grado di poter crescere, ma altrettanto mancante di quel vissuto, in tanti giocatori (Bonucci e Biglia a parte), come caratteristica fondamentale in alcune gare o tratti della stagione, proprio come in quello attuale. Facendo i conti con una coperta piuttosto corta della quale si è più volte parlato, pur non per bocca dell'allenatore rossonero, sin dal ritorno al 4-3-3, a livello qualitativo e quantitativo.

CONSIDERAZIONE…ALTERNATIVA - Sia chiaro: paragonare in toto Juventus e Milan, in questo momento, risulterebbe match eccessivamente squilibrato e fuori portata per i colori rossoneri, dopo la schiacciante la continuità di successi bianconera figlia di un'importante programmazione portata avanti con il tempo. Eppure, il già citato esempio relativo alle alternative mancanti per Gattuso diventa punto di scontro evidente nell’affiancare due mondi così vicini, prima, e così lontani ora: chi da un lato può permettersi un’ampissima rotazione, finendo per schierare anche da terzino un esterno offensivo di qualità e corsa come Cuadrado, dall’altro finisce per porsi il problema-insostituibili. A meno di un avanzamento nel tridente offensivo di Jack Bonaventura, unico a poter portare un pizzico di tecnica in più in avanti, Suso e Calhanoglu figurano come due pedine cui è impossibile rinunciare, sempre, costantemente in campo e soggette anche a intensa stanchezza: concetto identico, a livello di ricambi, per la quantità di Franck Kessie, alla 52° gara stagionale giocata ieri, o per gli stessi Bonaventura (con Locatelli e Montolivo più adatti a giocare davanti alla difesa) e Rodriguez, viste le sole 12 presenze di Antonelli (suo sostituto naturale) in questa stagione. Un concetto di affidabilità e di completezza a 360°, insomma, che per il Milan deve diventare prioritario, campanello d’allarme ben udito anche dalla dirigenza: esperienza e freschezza, dalla prossima sessione di mercato, per arrivare fisicamente e mentalmente ancor più pronti a gare come quella dell’Olimpico, anche di fronte a sacrifici nei singoli ed economici e andando ben oltre i Reina e gli Strinic. Lezione senza precedenti anche sin troppo severa, dopo una buona seconda parte di stagione, arrivata proprio nell’appuntamento più importante.