Ennesima occasione perduta per un Milan che non sa più vincere

Ennesima occasione perduta per un Milan che non sa più vincereMilanNews.it
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lunedì 21 marzo 2016, 01:20Vista dalla Curva
di Davide Bin
Solo un pareggio in rimonta per i rossoneri contro la Lazio; Bacca risponde a Parolo, ma poi il Milan non riesce a imporsi e aumenta la lunga serie di rimpianti stagionali.

Giocare il posticipo della domenica sera che chiude una giornata in cui tutte le squadre vicine in classifica hanno pareggiato dovrebbe essere una ghiotta occasione che invoglia a recuperare qualche punticino in classifica; se poi l'avversario è una squadra che è alle spalle ma ha ancora la possibilità di insidiare la tua posizione in caso di vittoria, ecco che stimoli e voglia di imporsi dovrebbero aumentare a dismisura; invece il Milan ha ancora una volta deluso ottenendo solo un pareggio e allungando la già notevole lista delle occasioni gettate al vento in questo campionato ormai destinato a chiudersi con un altro piazzamento mediocre, anche se dovesse consentire di rientrare in Europa dalla porta di riserva. I rossoneri non hanno saputo approfittare delle frenatine di Roma, Inter, Fiorentina e Sassuolo, non hanno messo a distanza di assoluta sicurezza la Lazio e hanno lasciato nello sconforto non solo mister Mihajlovic, ma tutto il popolo rossonero, che davvero non sa più cosa aspettarsi da una squadra che non riesce a fare il salto di qualità e non ha ottenuto nemmeno una vittoria nelle tre partite che l'allenatore rossonero aveva indicato come fondamentali per capire il reale valore e i veri obiettivi della squadra. Contro la Lazio il Milan è ricaduto in antichi vizi difficili da estirpare, come quello di lasciare completamente libero nel cuore della propria area di rigore un avversario (Parolo) che, ovviamente, ha sfruttato l'occasione per segnare il gol del vantaggio biancoceleste; la squadra ha commesso i soliti errori, ha mostrato le solite difficoltà ed è stata punita anche dalla dea bendata che, come si sa, aiuta gli audaci e affossa i pavidi: due pali colpiti e, come se non bastasse, ha infierito pure l'arbitro che ha negato un paio di rigori, ma non sarebbe giusto trovare alibi come la sfortuna e i torti arbitrali per coprire un'altra prestazione tutt'altro che soddisfacente. Non è bastato il solito Bacca che ha segnato il gol del pareggio al primo tiro in porta; non è bastato il solito encomiabile Bonaventura che ha colpito i due pali di cui sopra e ci ha messo il solito ammirevole impegno; non è bastata un'altra miracolosa parata di Donnarumma che ha solo evitato il peggio (ovvero una sconfitta) e alla fine sono tornati a sentirsi a San Siro i fischi che mancavano da qualche tempo, visto che la squadra aveva inanellato nove risultati utili consecutivi e aveva mostrato segnali di risveglio e di riscossa. Ora, invece, la squadra si è nuovamente assopita e i risultati "inutili" consecutivi sono già tre che hanno spento definitivamente i già flebili sogni di Champions League, non hanno permesso di staccare il Sassuolo e nemmeno di avvicinarsi al quinto o quarto posto, distanti ancora sei punti ma con una giornata in meno a disposizione per tentare la difficile rimonta.

Mihajlovic recupera Donnarumma e non rischia l'altro incerto della vigilia, Alex, sostituito da Zapata; a centrocampo torna Montolivo affiancato da Bertolacci, mentre gli esterni sono Honda e Bonaventura; in attacco si ricompone dopo molto tempo la coppia Luiz Adriano-Bacca, che in estate prometteva bene ma poi era stata un po' incomprensibilmente divisa, visto che comunque i due avevano sempre mostrato una buona intesa e, soprattutto, garantito almeno un gol a partita se schierati insieme da titolari. Come sempre San Siro è desolatamente mezzo vuoto e per fortuna ci pensa la Curva Sud, nuovamente addobbata e colorata con striscioni e bandiere a ravvivare l'ambiente con il suo tifo, garantito a una squadra che negli ultimi tempi ha mostrato impegno, carattere, cuore e voglia di onorare la maglia indipendentemente dai risultati e da limiti e difetti personali e di squadra, anche se le ultime due trasferte di Reggio Emilia e Verona, dalle quali il Milan è tornato con un solo punto, senza gol segnati e con prestazioni sconfortanti, hanno nuovamente lasciato perplessi.

Milan in cerca di riscatto, quindi, in una partita iniziata a buon ritmo da entrambe le squadre, ma all'inizio c'è solo la Lazio a livello di occasioni, ben tre una delle quali vincenti: fra due conclusioni di Candreva, la prima parata da Donnarumma, la seconda fuori, c'è il colpo di testa di Parolo che non lascia scampo al portiere rossonero, anche perchè il giocatore biancoceleste viene completamente dimenticato dalla distratta difesa rossonera. Il solito approccio sbagliato rischia di compromettere subito la partita, ma almeno il Milan è bravo a trovare subito il pareggio al primo tiro in porta: Luiz Adriano protegge con maestria un pallone e da terra lo serve a Bacca che non ci pensa su due volte e lo infila alle spalle di Marchetti con un preciso esterno destro; confermata l'ottima intesa fra i due e, quindi, risulta sempre più misterioso il motivo per cui la coppia sia stata divisa, con l'aggravante che addirittura nel mercato di gennaio Luiz Adriano era volato in Cina ed è tornato al Milan solo a causa di problemi di contratto. Trovato il pareggio i rossoneri provano anche a vincere, mantenendo il possesso palla e il predominio territoriale con la Lazio costretta a giocare di rimessa, ma ciò che davvero caratterizza il primo tempo è la serie di errori da parte di entrambe le squadre e una certa confusione nel gioco, a conferma che si stanno sfidando due formazioni che non stanno certo attraversando un buon momento. Il Milan sfiora il gol con una bella punizione di Bonaventura che colpisce la traversa, reclama un primo rigore per uno sgambetto in area ai danni di Honda ma non dà certo l'impressione di dominare la partita.

Nella ripresa la Lazio abbassa ulteriormente il baricentro e il Milan ne approfitta per rendersi più pericoloso: Marchetti salva prima su Bacca e poi su Bonaventura, Honda si divora un gol con un tiraccio alto da favorevole posizione e questa volta è Montolivo a reclamare un rigore, ma le sempre più rare ripartenze della Lazio creano comunque brividi, soprattutto quando Donnarumma è costretto alla miracolosa parata su un velenoso diagonale di Anderson destinato in porta. L'ultima grande occasione della partita capita sui piedi di Bonaventura, che da pochi passi trova la parata di Marchetti aiutato anche dal palo e da questi particolari si capisce che la serata è storta e sarà complicato riuscire a completare la rimonta. Mihajlovic ci prova anche sostituendo lo stanco Luiz Adriano con Balotelli: applausi per il brasiliano, fischi per SuperMario, che sembra un po' più pimpante del solito ma non riesce a incidere sulla partita e sul risultato. Nel finale l'espulsione per doppia ammonizione di Lulic permette al Milan di giocare per qualche minuto in superiorità numerica, ma nessuno se ne accorge e i rossoneri non riescono a spezzare l'equilibrio nemmeno con il nuovo entrato Menez che, anzi, si mette in evidenza solo per qualche palla persa banalmente intestardendosi nei soliti dribbling fini a se stessi. L'1-1 delineatosi nel primo quarto d'ora è anche il risultato finale, che non accontenta certo i tifosi rossoneri, che tornano a fischiare per mostrare tutta la loro delusione e disapprovazione; la prestazione della squadra è stata inferiore alle attese, non c'è stata la riscossa e non è arrivata la vittoria. E' un Milan che non sa più vincere, è un Milan che colleziona occasioni perdute, è un Milan che delude e prosegue il periodo negativo anche perchè tanti giocatori ancora non convincono e rendono al di sotto del loro reale valore. Il Milan arriva alla sosta pasquale con il freno a mano tirato e con poche speranze di migliorare da qui alla fine del campionato la sua posizione in classifica; meglio pensare a proteggere almeno questo sesto posto, sicuramente poco soddisfacente ma comunque prezioso in chiave europea, anche se sogni e speranze erano sicuramente altre e ormai sono state riposte nel cassetto, in attesa di tempi migliori che il popolo rossonero attende ormai da tanto, troppo tempo.