Un bel Milan raccoglie un solo punto a Genova

Un bel Milan raccoglie un solo punto a GenovaMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 28 novembre 2010, 00:20Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri giocano molto bene contro la Sampdoria, ma questa volta un solo gol segnato non basta per vincere e una distrazione in difesa è fatale e permette ai rivali di pareggiare.

Il calcio è strano e beffardo, lo sapevamo già da un pezzo e non c'era bisogno di ulteriori conferme, ma l'ennesima dimostrazione è arrivata in questa settimana: ad Auxerre un Milan bruttino che non ha mai tirato nello specchio della porta per tutto il primo tempo ha trovato gol e vittoria alla prima vera conclusione della partita, realizzando addirittura il raddoppio nel finale; a Genova, invece, si è visto un gran bel Milan, soprattutto nel primo tempo, che ha dominato la Sampdoria, ha costruito cinque nette occasioni da gol e ne ha concretizzata una con il gol del vantaggio; nella ripresa, però, la Samp ha pareggiato, ha rischiato addirittura di passare in vantaggio e il generoso assalto finale dei rossoneri non è stato premiato con la rete della meritata vittoria. Il Milan torna così da Marassi con un solo punto e tanti rimpianti e sembra proprio che gli dei del calcio stiano facendo capire ai rossoneri che giocare bene non serve ed è molto meglio essere cinici e concreti come successo nelle scorse settimane. Ora qualcuno potrebbe cadere in tentazione e associare il fatto che il Milan non ha vinto proprio quando Ibra non ha segnato e nemmeno tirato in porta; in pratica "No Ibra, no party" prendendo in prestito lo slogan di una famosa pubblicità, ma ciò sarebbe troppo semplicistico e ingeneroso nei confronti del resto della squadra, che ha giocato molto bene (Ibra compreso, naturalmente) e aveva anche trovato il solito gol, che in altre occasioni era bastato per vincere, mentre a Genova è stato vanificato da una distrazione difensiva su calcio piazzato, in pratica un fantasma del passato che riappare proprio quando sembrava definitivamente scacciato, visto che nelle precedenti stagioni e con altri allenatori il Milan aveva subito molte reti in situazioni simili, mentre con Allegri stava andando molto meglio sotto questo punto di vista. Poco male, perchè una distrazione ogni tanto ci può anche stare, un pareggio in casa della Sampdoria non è da buttare e, comunque vada il resto della giornata, il Milan rimane da solo in testa alla classifica, anche se la fuga è per il momento rimandata e c'è il concreto rischio di venire avvicinati da chi insegue.

Allegri continua coerentemente a confermare una squadra che sta ottenendo risultati molto positivi: il Milan che scende in campo a Marassi è molto simile a quello di Auxerre, con due soli cambi: Bonera a sinistra in difesa al posto dell'affaticato Zambrotta (opaco in Francia) e Boateng al posto di Flamini, che ha giocato moltissimo negli ultimi tempi; Allegri chiede grandi sforzi ai centrocampisti, che devono pressare, proteggere la difesa e inserirsi in avanti, quindi ci sta che a rotazione qualcuno possa godere di un turno di meritato riposo. E' ancora assente Pirlo, ma ultimamente il Milan ridisegnato da mister Allegri ha dimostrato di poter sopperire egregiamente alla mancanza del suo ingranaggio più importante e i meccanismi della squadra non ne risentono. Ancora una volta non c'è spazio per Ronaldinho, nonostante il bel gol nel finale della partita di martedì scorso e questa sembra una quasi definitiva bocciatura per Dinho, la cui vera sfortuna è stata quella di essere stato escluso proprio quando la squadra ha cominciato a vincere e ora qualcuno, forse lo stesso Allegri, potrebbe associare le due cose e pensare che il Milan ottiene risultati positivi proprio perchè non c'è più Ronaldinho.

Il Milan parte fortissimo e prova a mettere subito sotto la Samp: una ghiotta occasione dopo meno di un minuto e alla fine del primo tempo saranno ben cinque contro zero dell'avversario, sorpreso e costretto sulla difensiva da un Milan aggressivo, determinato e desideroso di sbloccare al più presto il risultato; il più attivo è Robinho (sua l'occasione quando la lancetta dei minuti non ha ancora finito il primo giro) che impegna Curci con precisi e insidiosi tiri dalla distanza, ma ci provano anche Boateng e Seedorf, mentre Ibra è insolitamente sonnacchioso e poco incisivo in fase di conclusione e preferisce mettersi al servizio dei compagni e fare l'uomo assist: sua, infatti, l'imbeccata per Robinho in occasione del gol del vantaggio, a dimostrazione che l'intesa fra i due cresce e migliora e, soprattutto, che Robinho sta diventando più preciso davanti al portiere dopo tanti errori anche banali nelle precedenti partite. I rossoneri vanno al riposo con il vantaggio minimo e, con il senno di poi, è questo il rammarico più grande, perchè dopo aver giocato così bene e aver creato tanto in avanti, si poteva e doveva raccogliere un bottino maggiore di gol e chiudere già nei primi quarantacinque minuti la partita, visto che il Milan è stato a tratti straripante e irresistibile per una Sampdoria che non ha potuto fare altro che chiudersi a protezione della propria porta in attesa che l'uragano passasse.

E siccome l'uragano Milan non ha fatto danni irreparabili, la Doria mette il naso fuori dal guscio e prova a reagire in avvio di ripresa; il gol del pareggio arriva poco prima del quarto d'ora e lo realizza, guarda caso, l'implacabile Pazzini, che da attaccante rapace sfrutta un errore della difesa rossonera, visto che viene lasciato solo in area piccola con Bonera che rimane immobile e non sale per metterlo in fuorigioco. La cosa incredibile è che il gol ribalta completamente l'inerzia della gara: la Samp ci crede, il Milan va in confusione e rischia di subire anche il raddoppio, ma Abbiati vola a deviare l'insidioso colpo di testa del nuovo entrato Pozzi e salva il risultato evitando un'immeritata beffa. Da quel momento in poi il Milan torna in cattedra ad insegnare calcio e si lancia all'assalto per tentare di recuperare una vittoria che sembrava già al sicuro e meritata, ma che sta irrimediabilmente sfuggendo; l'assedio è rabbioso e continuo, ma la grande occasione capita sui piedi del meno reattivo in questa serata, ovvero Seedorf, che a tu per tu con Curci tira debolmente sul portiere in uscita e si divora una grande occasione e vien da pensare che se lo stesso pallone fosse capitato fra i piedi di Ibra o anche dell'ottimo Robinho visto questa sera, forse ora staremmo raccontando un'altra partita e, soprattutto, commentando un altro risultato. L'ultimo ad arrendersi è proprio Robinho, che ci prova ancora con uno spunto sulla destra e tiro insidioso che esce di pochissimo, anche per colpa di un'impercettibile deviazione di un difensore avversario. Allegri non interviene a modificare la formazione se non a pochi minuti dalla fine, inserendo Ronaldinho e Flamini al posto di Seedorf e Boateng; i casi sono due: o il mister è talmente contento della prestazione dei suoi da non ritenere opportuno cambiare una squadra che si sta ben comportando, oppure pensa che nessuno di quelli seduti in panchina avrebbe potuto cambiare le sorti della partita, nemmeno Ronaldinho; per lui solo pochi scampoli di partita e questa volta non riesce ad incidere sul risultato, un pareggio che lascia molto amaro in bocca perchè avrebbe potuto e dovuto essere una vittoria.

Il Milan rallenta la sua corsa proprio nella partita giocata meglio, forse nell'intera stagione, sicuramente da quando Allegri ha optato per uno schieramento con tre mediani di sostanza e meno attaccanti; la squadra ha messo sotto l'avversario per larghi tratti dell'incontro, ha costruito azioni veloci, efficaci e stilisticamente apprezzabili (ad esempio quella del gol di Robinho) ed è stata punita in uno dei rarissimi errori difensivi; peccato perchè abbinando la bellezza del gioco di questa sera con il cinismo e la concretezza di altre occasioni recenti poteva finire in goleada e con una vittoria trionfale, ma anche questa mezza disavventura può essere di lezione ad una squadra che deve ancora crescere e migliorare se davvero vuole lottare su tutti i fronti; non c'è stata traccia della temuta stanchezza e, anzi, il Milan ha avuto la forza di uscire nel finale e tentare l'assalto, mentre sembrava la Sampdoria la squadra con poche energie che aveva giocato e viaggiato in settimana. Un solo punto è davvero bottino misero per il Milan ammirato a Genova, ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, che per una volta non è il risultato ma la splendida prestazione; non resta che fare il salto di qualità e abbinare gioco e risultati e allora sì che ci sarà da divertirsi!