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Carotti: "Derby Champions? Il Milan deve giocare come contro il Napoli al ritorno. Ma che tensione!"

ESCLUSIVA MN - Carotti: "Derby Champions? Il Milan deve giocare come contro il Napoli al ritorno. Ma che tensione!"MilanNews.it
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lunedì 8 maggio 2023, 20:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Riguardo all’imminente derby di Champions tra Milan e Inter, la redazione di MilanNews.It ha intervistato in esclusiva Gabriello Carotti, calciatore del Diavolo tra il 1977 e il 1981 e, nuovamente, tra il 1983 e il 1986.

Hai sempre dato tutto per il Milan. Se ti dico derby contro l’Inter che cosa ti viene in mente? 

"I derby di Milano sono le partite più sentire che abbia mai giocato in carriera. La tensione si percepiva palpabile in città. Mi ricordo come si cercava di stemperarla nello spogliatoio, con i miei amici Paolo Rossi e Beppe Baresi. Non è mai stata però una semifinale di Coppa, come in questo caso”.

Le difficoltà potrebbero essere pertanto maggiori? 

“Sì, la squadra di Pioli è chiamata a uno sforzo maggiore rispetto ai nostri. Il tecnico rossonero dovrà lavorare molto sulla psicologia. Fate la somma di queste tre componenti: San Siro pieno, più Champions League, più Derby di Milano!”.

Parli da cuore rossonero convinto e lo si percepisce dalle tue parole. Sei rimasto deluso dal fatto che, quest’anno, il Milan non sia riuscito a ripetersi in chiave tricolore? 

“Sì, però sono stato calciatore anche io e so che cosa vuol dire avere la pressione di ripetersi ogni anno. Quest’anno il Napoli ha fatto un campionato ineguagliabile e hanno vinto loro. I rossoneri ci riproveranno sicuramente l’anno prossimo”.

Che tipo di derby prevedi?

“Vediamo se ci sarà Leao o meno e, se ci sarà, come starà. Secondo me il Milan deve giocare più o meno come contro il Napoli al ritorno. Poi, chiaramente, ogni partita è diversa e anche l’Inter ha un gioco differente. Devi pensare a controllare le loro punte e l’inserimento da dietro dei vari Barella e Calhanoglu”.

Hai parlato di un Milan sicuramente competitivo per lo scudetto la prossima stagione. Ma per rivincere il titolo sarà necessario effettuare un buon mercato? 

“Per me il Milan è forte così com’è. Bisogna intervenire soltanto se qualcuno andrà via. E sostituire i calciatori non è mai semplice”.

Ibra è ancora determinante per il Milan? Secondo te dovrebbe smettere? 

“Questo lo deve decidere lui. Mi ricordo quando aveva smesso il mio amico Franco (Baresi ndr). Io gli dissi una cosa…”.

Prego.

“Franco è diventato un grande dirigente e giù il cappello, per carità. Però, per come stava in campo e per come ci dava indicazioni da capitano, per me è un peccato che non abbia mai fatto l’allenatore. Io glielo avevo consigliato”. 

Confermeresti Leao, anche a cifre folli?

“Leao ti fa fare più gol e, più gol dai, più i tifosi sono contenti. Magari anche con un’altra prima punta in più oltre a Giroud, il numero di reti aumenterebbe anche. Però bisogna tener d’occhio i conti e in società c’è chi sa far bene questo tipo di lavoro. Si è scelto di fare un percorso che porti sia a vincere, sia a valorizzare i singoli calciatori nel tempo. Lo stesso discorso lo faccio per Diaz”.

Hai giocato con tanti giovani stranieri. Il tuo parere ai De Ketelaere? 

“Posso dirvi la mia? Io lo terrei. A me piace a livello tecnico. Forse, questa stagione, ha un po’ temuto San Siro. Ci può stare, è molto giovane. Io gli dò un 6+ di incoraggiamento”. 

Il tuo parere sul dibattito “giochismo”/“risultatismo” aperto soprattutto dall’ex tecnico rossonero Allegri? 

“Io sono per vincere, giocare bene e fare tanti gol. Però ognuno ha i propri metodi. Ci sono allenatori che hanno vinto, proponendo solo e esclusivamente un calcio difensivo. Non esiste la formula giusta”.