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Daino: "Gattuso ha fatto da dirigente per sopperire alle mancanze di Leo e Maldini. Futuro? Vorrei Sarri o De Zerbi"

ESCLUSIVA MN - Daino: "Gattuso ha fatto da dirigente per sopperire alle mancanze di Leo e Maldini. Futuro? Vorrei Sarri o De Zerbi"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 30 aprile 2019, 18:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Daniele Daino. Con l'ex difensore rossonero abbiamo parlato della sconfitta di Torino, delle problematiche che sta incontrando il Milan da un paio di mesi a questa parte, della corsa Champions e del futuro della panchina del Diavolo.

Quinta sconfitta nelle ultime 8 partite per il Milan: quali sono i problemi che hanno portato a questa crisi?
"La squadra ha dato dei segnali, soprattutto nel primo tempo, ma non è bastato. Credo che il Milan debba andare in campo senza troppi problemi a livello psicologico. L'ambiente, secondo me, si è un po' sfaldato nel momento in cui sono iniziati a diventare più insistenti i rumors su un sempre più probabile esonero di Gattuso a fine stagione. Non è stata una mossa giusta far trapelare queste notizie, che hanno portato ad una perdita di entusiasmo. Bisogna mettersi anche nei panni di Gennaro, non è facile portare avanti una stagione sapendo che a fine anno sarai sostituito con ogni probabilità. E poi c'è una questione di natura tattica, secondo me".

Ovvero?
"Il fatto che il Milan non faccia un gioco offensivo. Quando lo si guarda si ha la sensazione che la squadra pensi più a non prendere gol, piuttosto che a farlo. Adesso i gol fanno fatica a venire e gli altri te li fanno. Il Milan, però, non deve mollare a quattro partite dalla fine. Ce la può ancora fare ad andare in Champions League. Il calendario alla portata può dar loro una mano in questo senso".

Qual è la ricetta di Daniele Daino per provare a centrare la qualificazione in Champions League?
"Per prima cosa il Milan deve cambiare completamente l'atteggiamento. Come giocare queste quattro partite? Si deve sempre giocare con le due punte, secondo me. Non è ammissibile che Piatek o Cutrone stiano in panchina. Mi piacerebbe vedere loro due insieme con dietro Paquetà a supporto, sfruttando tutto il potenziale offensivo. Suso, che è sempre stato 'giustificato', non ti sta facendo fare il salto di qualità. Punterei ad avere più un centrocampo robusto con Kessie e Bakayoko come diga e con Calhanoglu o uno degli altri centrocampisti a disposizione a completare la mediana. In difesa resterei sulla linea a quattro, non farei troppi cambiamenti a fine stagione. Anche se le volte in cui è stata fatta la difesa a tre con Musacchio, Caldara e Romagnoli la squadra non aveva fatto così male".

Quali sono state le difficoltà maggiori incontrate da Gattuso in questa stagione?
"Gattuso, oltre a fare l'allenatore, ha dovuto fare anche da dirigente. In questa fase manca il supporto della proprietà e della dirigenza. Non leggo quasi mai dichiarazioni o interventi da parte di Leonardo o Maldini. Non tanto a proteggere l'allenatore, ma a dargli una mano. Non dobbiamo dimenticarci che Gennaro non ha fatto grossissime esperienze da allenatore e il Milan aveva preso la strada giusta quest'anno. Bisognerebbe darsi una mano tutti insieme e mettere da parte le situazioni che verranno. Mi auguro che, se non pubblicamente, perlomeno intervengano sui giocatori in privato. Chi deve cambiare atteggiamento e sentirsi partecipe sono loro. In molti stanno deludendo le aspettative proprio nel rush finale".

Posto che Gattuso sembra avere il destino segnato, quale sarebbe l'allenatore ideale per il Milan nella prossima stagione?
"Terrei a parte Antonio Conte, che è di un livello alto per quello che ha fatto vedere durante la propria carriera. Il problema con Conte è che potrebbe sì accettare la panchina del Milan, ma a patto che vengano investiti tanti soldi per rifare la squadra. Dipenderà molto dalle possibilità economiche del club e in particolare dalla qualificazione alla Champions League o meno. Tra tutti i nomi che sento fare, secondo me, Maurizio Sarri è il profilo più adatto. Gioca a calcio, sa valorizzare al meglio le risorse della rosa, conosce molto bene le tematiche del campionato italiano e come allenatore è il più preparato sia tatticamente che calcisticamente. A me piacciono i cosiddetti allenatori 'giochisti', per citare la Gazzetta dello Sport di ieri , quindi un altro profilo che mi piacerebbe vedere sulla panchina del Milan sarebbe quello di De Zerbi, che fa giocare molto bene le sue squadre, con un calcio giocato palla a terra con combinazioni veloci. Non mi è mai piaciuto come Gattuso faccia giocare il Milan, neanche quando ha fatto le cinque vittorie consecutive. Era cinico e pratico, ma non ha mai proposto un gioco divertente".