esclusiva mn

Donati: "Al Milan manca l’ultimo tassello, l’ambiente lo sta percependo. Tonali da copertina, brava la società ad aspettarlo"

ESCLUSIVA MN - Donati: "Al Milan manca l’ultimo tassello, l’ambiente lo sta percependo. Tonali da copertina, brava la società ad aspettarlo"MilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 6 maggio 2022, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Massimo Donati, doppio ex di Milan e Verona, ha parlato ai microfoni di MilanNews.it dell’attualità rossonera in vista della sfida del Bentegodi di domenica 8 maggio alle 20.45

Donati, possiamo correttamente parlare di partita Scudetto? “Possiamo semplificare le cose e dire che per vincere lo Scudetto è una partita chiave. Manca pochissimo, tre giornate non sono nulla e passi falsi non possono essere ammessi. Vale veramente tanto in ottica primo posto”.

Qualora il Milan riuscisse a non farsi scavalcare avrebbe in tasca trequarti di tricolore considerando gli ultimi turni con Atalanta a San Siro e Sassuolo fuori casa? “Sulla carta in molti pensano di sì ma non dimentichiamoci mai che quello di quest’anno è stato uno dei campionati più imprevedibili di sempre. Ogni gara può nascondere insidie e una volta che ci caschi poi diventa impossibile rimediare visto il poco tempo”.

Come arrivano i rossoneri al Bentegodi? “Carichi, anzi carichissimi. Stanno facendo una stagione importante sotto tutti i punti di vista, dirigenti, tecnico e giocatori. Manca l’ultimo tassello, l’ambiente lo sta percependo”.

C’è un giocatore che si sta meritando la copertina? “Dico Tonali. Giocavo nel suo ruolo, so quanto è delicato il passaggio in una grande squadra. Bravo lui ad imporsi e brava la società ad aspettarlo. Le qualità sono sempre state evidenti e un’annata sotto le righe non poteva pregiudicare nulla”.

Che Maldini fosse un campione anche a livello dirigenziale se lo aspettava? “Paolo Maldini può fare tutto e farlo bene. E’ un uomo di sport, di calcio, è un campione. Il problema del calcio italiano è che si guarda al risultato, la differenza tra il vincere e il non vincere è sempre stata più importante della gestione. Bisogna crescere nelle valutazioni, guardare alla costruzione e quello che c’è alla base. Non tutto può essere determinato dal risultato”.

Come crescerà il nuovo Milan di Investcorp che mira a tornare competitivo anche in Europa? “Puntando su giocatori di alto livello. In Europa, in ogni ruolo, servono giocatori in grado di fare la differenza e questi calciatori solitamente costano. Bisognerà spendere bene e trovare quegli elementi in grado effettivamente di alzare il livello generale della squadra”.

A Verona uno come Ibrahimovic lo getterebbe nella mischia dall’inizio? “Pioli ha il polso della situazione, ha la squadra davanti tutti i giorni. Ibra può essere determinante se gioca dieci minuti, quaranta o una partita intera. E’ determinante anche se non gioca, basta che è lì con i compagni. La sola presenza fa la differenza”.

Intervista di Peppe Gallozzi