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Eranio: "Bennacer ha grandi qualità. Ibrahimovic vuole dimostrare di essere ancora il migliore"

ESCLUSIVA MN - Eranio: "Bennacer ha grandi qualità. Ibrahimovic vuole dimostrare di essere ancora il migliore"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 6 febbraio 2020, 14:30ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

In vista del derby di domenica tra Inter e Milan, la redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Stefano Eranio, ex centrocampista rossonero, con cui è stato analizzato sia il momento della squadra rossonera sia il rendimento di alcuni singoli. Ecco le sue parole:

Da ex centrocampista cosa ne pensa del rendimento di Bennacer?

"Sicuramente è un giocatore di grande qualità, se andiamo a cercare un difetto chiaramente è la stazza fisica che a volte lo porta a soffrire la fisicità avversaria. Devo dire però che la sua rapidità e la sua capacità di gestire la palla sono incredibili. All'inizio doveva prendere un po' le misure ma l'ultimo Bennacer mi sta piacendo molto e sono convinto che farà sempre meglio."

Questa è la settimana del derby: il Milan arriva da sfavorito, l’Inter è in un grande momento. Quanto contano questi dettagli in partite del genere?

"Le partite iniziano tutte 0-0 e in partite come queste non conta nulla. E' normale che si parta da sfavoriti, la classifica dice questo ma lo sapevamo anche perchè la società Inter ha investito tantissimi milioni e sta costruendo una squadra di tutto rispetto. Non che il Milan non lo sia ma in questo momento i rossoneri stanno mettendo delle basi per il futuro mentre l'Inter pensa sia al presente che al futuro. L'Inter ha sia giocatori di una certa età che profili giovani come Barella, Lukaku o Lautaro che sono investimenti anche a lungo termine. Il fatto di aver preso giocatori come Eriksen, Young e Moses porta a pensare che vogliano vincere da subito anche petrchè le possibilità ci sono."

Il derby che ricorda con più piacere?

"Io in campo ne ho vinti pochi (ride,ndr) ma ho vinto gli scudetti. Il Milan di un tempo era facile che vincesse campionati e coppe piuttosto che una singola partita. Sembra che l'Inter abbia sofferto l'avere di fronte una squadra che vinceva campionati e trofei e in quella partita riuscivano a dare un qualcosina in più come segno di riscatto. Mi ricordo una partita che perdetti 3-1, in cui sullo 0-0 presi il palo e se avessi segnato probabilmente avremmo potuto vincere e invece la partita si ribaltò e perdemmo, però alla fine dell'anno vincemmo il campionato. In questo momento in cui il campionato non si vincerà, togliersi qualche soddisfazione extra sarebbe sicuramente importante."

Gioventù e esperienza, è questa la vera ricetta del successo per una squadra?

"Il mix è sempre la miscela vincente perchè ti da sia esperienza che vitalità avendo questa possibilità. E' normale che poi ci sono certi ruoli in cui puoi avere un giocatore un po' avanti con l'età mentre in alcuni ruoli il giocatore anziano potrebbe soffrire un po' la carta d'identità. Sai Ibrahimovic a 38 anni è come un giocatore di esperienza a trenta perchè la sua posizione in campo ti permette di avere un punto di riferimento di qualità senza sprecare energie. Mentre un giocatore a centrocampo, come ad esempio De Rossi si era visto che negli ultimi tempi seppur ancora un ottimo giocatore cominciava a perdere un po' lo smalto dei vecchi tempi. In certe zone, secondo me, bisogna valutare quale esigenza è più importante se tecnica o fisica. L'importante è avere una spina dorsale di grande qualità e il Milan, in questo senso, c'è l'ha con Donnarumma, Romagnoli, Bennacer e Ibrahimovic che va migliorata anche in ottica futura per pensare al dopo Ibrahimovic perchè non penso possa giocare fino a cinquantanni anche se mi auguro il contrario (ride ndr).

Restando su Ibrahimovic, abbiamo notato il grande impatto dello svedese in questa squadra. Se lo aspettava? Come lo giudica?

"Spesso e volentieri le minestre riscaldate non sono mai ben accette ma è normale che nel momento negativo in cui era il Milan, un giocatore di esperienza e personalità come Ibrahimovic è fondamentale. Un giocatore con la sua stazza fisica che gode di una grande visione di gioco, può farti giocare bene e in contemporanea aiutarti ad alzare il baricentro. Era un giocatore che era giusto prendere in un momento in cui bisogna avere la scossa sia per i tifosi che per la squadra in campo. Ero assolutamente favorevole proprio per il giocatore che andavi a prendere, un ragazzo che non si è lasciato andare fisicamente e che ha ancora voglia di dimostrare di essere il migliore".