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Falk (BILD): "Rangnick-Milan, non è il momento giusto: ecco cos'è successo. A Gotze piace Milano"

ESCLUSIVA MN - Falk (BILD): "Rangnick-Milan, non è il momento giusto: ecco cos'è successo. A Gotze piace Milano"MilanNews.it
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martedì 24 marzo 2020, 14:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

Per parlare di Ralf Rangnick e degli ultimi sviluppi sull’allenatore tedesco accostato insistemente al Milan, la redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Christian Falk. Il celebre giornalista della BILD, qualche giorno fa, era intervenuto sul proprio profilo Twitter affermando che le trattative tra il club rossonero e l’ex Lipsia non erano andate a buon fine. Queste le domande e le risposte:

Stiamo vivendo una grande emergenza a causa dell’arrivo del Coronavirus. Secondo lei quale potrebbe essere la decisione migliore per i vari campionati: cercare di terminare le ultime giornate rimaste o annullare i tornei?

“Io non saprei dire quando sarà effettivamente possibile tornare a giocare a calcio in Italia o se le persone potranno capirlo in un momento di grande emergenza come questo. Dall’altro lato, per molti tifosi il calcio potrebbe essere una distrazione dalle sofferenze che stanno passando e per il quale potrebbero esserne grati. In Germania, in questo momento, la situazione non è grave come in Italia. Se non dovesse peggiorare, i club potrebbero finire la stagione in maggio e in giugno, se necessario anche con partite ogni giorno. Questa sarà la grande sfida per cercare di evitare, il più possibile, grandi perdite economiche.”

Pensa che l’emergenza Coronavirus influenzerà anche il calciomercato?

“Questa crisi influenzerà moltissimo il mercato quest’estate. Tutti i club subiranno perdite importanti dall’assenza dei tifosi allo stadio e dai mancati diritti delle televisioni. Potrebbero esserci, in questo senso, meno trasferimenti clamorosi e non sono attesi nuovi record di mercato. Le grandi stelle del calcio avranno sempre mercato ma sarà molto difficile per i giocatori di fascia media trovare dei compratori. Questo potrebbe essere uno dei pochi fattori di questa crisi, in quanto potrebbe regolare la pazzia dei trasferimenti e degli ingaggi che hanno contraddistinto gli ultimi anni.”

Parliamo di Rangnick. A gennaio molti tabloid davano per fatto il suo arrivo al Milan ma, negli ultimi tempi, sarebbero sorti qualche problemi. Quali sono gli ultimi aggiornamenti su questa situazione?

“Non è mai stato un affare fatto, su questo c’è da fare chiarezza. Gazidis e Rangnick si conoscono da molti anni e si sono scambiati informazioni calcistiche regolarmente. Ad entrambi piace l’idea di lavorare insieme. La costruzione del Milan non è facile in quanto richiede moltissimo lavoro preparatorio. Rangnick è una persona che vuole e ha bisogno di un sacco di potere a tutti i livelli per cercare di implementare la sua filosofia. E’ stato lo stesso sia a Lipsia che a Hoffenheim. Nel caso del Milan c’era interesse da entrambe le parti ma successivamente è arrivata una crisi. E’ stato subito chiaro a tutti che un progetto come questo non avrebbe avuto senso in un momento negativo come questo per i rossoneri. Quindi non accadrà nulla al riguardo. Ma c’è anche un altro fatto: la porta per Rangnick al Milan in futuro non è chiusa. Ora è soltanto il momento sbagliato.”

Pensi che la sua etica del lavoro sarebbe potuta essere adatta al calcio italiano?

“Il calcio di Rangnick non è il tipico della Bundesliga. Tuttavia la sua etica del lavoro ha formato un top club come il Lipsia. Il suo tipo di calcio sarebbe stato unico in Italia ed è per questo che credo che avrebbe potuto funzionare. Come Jürgen Klopp ha fatto a Liverpool, io posso immaginarmi che Rangnick avrebbe avuto successo con la sua filosofia in Serie A. Il suo calcio veloce avrebbe ravvivato la Serie A e avrebbe portato una nuova e eccitante visione.”

Parlando tatticamente, qual è il suo modo di lavorare? Ha un singolo schema di gioco o adatta la sua filosofia ai calciatori a sua disposizione?

“Chiunque abbia visto le sue squadre, sa che Rangnick ha un preciso dettame di gioco. Le sue squadre non vogliono controllare il pallone ma gli piace pressare la squadra avversaria, quando hanno la palla, a agire velocemente con contropiedi di qualità. A Rangnick piace un calcio di potenza, non piace dominare il campo come la Juventus ma la sua squadra sarebbe una sorta di anti Juventus per filosofia.”

Nel caso fosse arrivato al Milan avrebbe trovato Ibrahimovic. Pensa che lui e lo svedese avrebbero potuto lavorare bene insieme?

“Per come stanno le cose, Rangnick non sarà il coach della squadra a breve e la fine della carriera di Ibrahimovic da calciatore è vicina. Non credo che il cammino di Rangnick e di Ibrahimovic si incrocerà al Milan.”

Sappiamo che Mario Götze lascerà il BVB a fine stagione. Pensa che potrebbe approdare in Serie A e che il suo modo di giocare possa essere adatto al calcio italiano?

“Prima dell’arrivo del Coronavirus, l’Italia era sicuramente una prospettiva gradita a Mario Götze. La Serie A è decisamente più adatta al suo stile di gioco che, per esempio, la Premier League. C’erano già stati contatti con l’Inter in passato, in questo senso. Sua moglie Ann-Kathrin ha una grande influenza sulle decisioni per il futuro. Lei è una modella che spesso lavora a Milano, quindi ci sono già stati discorsi sulla città che piace ad entrambi. Per la situazione attuale in Italia, tuttavia, dobbiamo prima aspettare le conseguenze della crisi prima di fare una previsione su un suo eventuale arrivo in estate.