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Onofri: "Correa ideale per Piatek. Sorpreso da Suso"

ESCLUSIVA MN - Onofri: "Correa ideale per Piatek. Sorpreso da Suso"
lunedì 19 agosto 2019, 17:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Claudio Onofri. Con l'ex giocatore ed attuale commentatore televisivo abbiamo fatto un bilancio ad una settimana dall'inizio del campionato e a due dal termine del calciomercato.

Per quanto conti il calcio d'estate, il Milan ha palesato difficoltà nel segnare: solo 6 gol in 5 amichevoli. Giampaolo dev'essere preoccupato in vista delle gare ufficiali?
"Io sinceramente credo che ci sia solamente da lavorare e, siccome il Milan ha un allenatore che lavora molto bene, io credo che prima o poi il problema si risolverà, al di là del fatto che possa arrivare ancora qualche innesto da qua alla fine del mercato. Anche lo stesso Andrè Silva è un giocatore che non sta esprimendo assolutamente il suo vero valore. Con Paquetà e Piatek e con la mano del direttore d'orchestra io sono convinto che questo problema sia destinato a risolversi in fretta. Giampaolo ha un modo di concepire il calcio che prevede le due fasi nella stessa misura Tutti i giocatori devono partecipare ad entrambe le fasi e quindi magari sprechi qualche energia in più qualche volta. Io son convinto che il Milan prima o poi si farà vedere, considerando il talento e le possibilità evolutive con il 4-3-1-2. Ovviamente tenendo in considerazione l'obiettivo finale dei rossoneri, che non può essere certamente lo Scudetto in questa stagione".

Ha parlato di possibili nuovi innesti: Correa, in questo senso, può essere il nome ideale per fare da spalla a Piatek?
"Sì, è un giocatore di livello europeo. Correa può addirittura fare il trequartista. Come seconda punta è complementare con Piatek. Mi viene in mente l'esempio di Kouamè, anche se è un altro tipo di giocatore rispetto a Correa, che dava una mano a Piatek. Correa, se gli permetti di prendere palla tra le linee e girarsi, ha tutte le capacità per dribblare o servire i compagni. Può essere una spalla importante".

Paquetà è chiamato ad una stagione di livello per confermare quanto di buono ha fatto intravedere da gennaio in poi? In quale ruolo lo vede?
"Mi aspetto tantissimo da lui, nonostante quanto di buono abbia già fatto vedere nella seconda metà della scorsa stagione. Deve migliorare la fase realizzativa. E' una mezzala di talento, non un trequartista. Ho fatto sempre lo stesso discorso anche con Marco (Giampaolo, ndr) quando ci siamo incontrati e abbiamo fatto due chiacchiere su Praet, che giocava trequartista o esterno alto in Belgio. Seguendolo molto, invece, io avevo individuato le caratteristiche di una mezzala vera. Stesso discorso per Paquetà, ha forza nelle gambe e fiato per sapersi piazzare bene nella fase di non possesso. Quando poi ha la palla, sa trattarla molto bene".

E' sorpreso dal rendimento di Suso sulla trequarti?
"Sì, mi ha sorpreso. Ci vuole la capacità dell'allenatore per far capire i movimenti da fare per smarcarsi e ricevere. Onestamente anche io pensavo che ormai fosse etichettato come mancino che gioca largo a destra con il sinistro a rientrare. Mi ricordo un esempio, a questo proposito, cioè quando Sarri schierò Insigne trequartista nel 4-3-1-2. Dissi che poteva farlo tranquillamente come caratteristiche tecniche, ma il problema in quel ruolo è sapersi muovere senza palla e non lo vedevo bene in quell'aspetto. Sarri poi cambiò il 4-3-3 e Insigne tornò a fare l'esterno alto".

Domani gli agenti di Laxalt incontreranno il Milan per discutere del futuro dell'uruguaiano. Come mai ha reso così poco a differenza di quanto mostrato negli anni al Genoa?
"Credo, onestamente, che la dimensione sua non appartenga al livello del Milan. Detto questo, sicuramente avrebbe potuto fare meglio. Lui è un quinto di centrocampo. Se gioca nel 4-3-1-2 può giocare, eventualmente, solo come mezzala, per me. Anche in quella posizione, comunque, resterebbe adattato".