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Pistocchi: "Milan, l'errore più grosso la riconferma di Montella. La sconfitta contro la Juve ha inciso sul calo"

ESCLUSIVA MN - Pistocchi: "Milan, l'errore più grosso la riconferma di Montella. La sconfitta contro la Juve ha inciso sul calo"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 aprile 2018, 20:30ESCLUSIVE MN
di Fabio Anelli
fonte Intervista di Fabio Anelli

La redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Maurizio Pistocchi. Insieme al noto giornalista sportivo abbiamo analizzato i temi più caldi in casa rossonera, dalla sconfitta contro il Benevento, alla posizione di Mirabelli per arrivare a come il Milan dovrebbe muoversi sul mercato nella prossima estate.

Nell’ultima partita di Serie A il Milan ha perso contro il Benevento. Secondo lei, a cosa può essere dovuta la sconfitta dei rossoneri?

“Innanzitutto il Benevento è una squadra che gioca bene a calcio, e ha creato grossi problemi anche alla Juventus. È una squadra molto veloce e molto rapida, ha dei giocatori di qualità. Il Milan sta pagando una condizione atletica che è stata recuperata da Gattuso facendo un lavoro supplementare che non era stato fatto con Montella in estate e fatalmente la squadra è arrivata ad un picco ma ora mi sembra che la squadra abbia difficoltà soprattutto su un piano fisico. È una squadra poco brillante. Credo che la sconfitta contro la Juventus abbia inciso notevolmente sulle motivazioni, ho visto una squadra meno motivata e meno concentrata. Detto questo, ha creato molte occasioni da gol. Il Milan è stato abbastanza sfortunato con il Benevento”

Osservando quindi la prestazione, il gioco del Milan e non il risultato, a suo parere l’inedito 4-4-2 provato da Gattuso è stato un esperimento riuscito?

“Io penso che il Milan abbia gli uomini per fare il 4-4-2 ma che ovviamente bisogna lavorarci perché questa squadra è da anni che non gioca con questo modulo. Ovviamente ci sono meccanismi di gioco da perfezionare. Il problema del Milan è che ha iniziato la stagione male e oggi si trova nella necessità di fare punti importanti in un momento del campionato in cui è arrivato il caldo e la stanchezza si fa sentire. È una situazione complicata nella quale ci sono più responsabilità. Francamente, mi sembra di poter dire che Gattuso, poverino, ha fatto tutto quello che poteva fare per cercare di risollevare questa squadra e fino ad un certo punto ci era anche riuscito. Tra le altre cose, infatti, aveva anche una media punti a partita più alta dell’ultima migliore fatta registrare, che era quella di Seedorf quando aveva sostituito Allegri, che era di 1.84 mentre Gattuso l’aveva di 1.90. Rino a mio modo di vedere con il suo modo di fare e la sua modestia ha cercato di fare bene e risollevare una situazione complicata. Non mi sento di dare grosse responsabilità a lui. Se ci sono responsabilità sono più della società che ha confermato Montella l’anno scorso quando poteva anche non farlo perché quando una società cambia e prende una proprietà nuova di solito cambia anche allenatore. Gattuso ha meno responsabilità di altri”

Entrando nel merito del 4-4-2, come valuta la prestazione delle due punte titolari, Cutrone e Andrè Silva?

“In teoria i due sarebbero perfetti per giocare insieme. Cutrone è uno che attacca più la profondità mentre Silva è uno che gioca di più fuori dall’area di rigore. Io rimango convinto che Cutrone potenzialmente sia il più forte in zona gol di tutti gli attaccanti del Milan. Diventa difficile metterlgli un compagno di fianco perché a me Kalinic, un giocatore che mi è sempre piaciuto molto, quest’anno nella sua stagione c’è stato qualcosa che non ha funzionato. Il Milan andrà ripensato. Oggi tutti dicono che il problema della squadra sia il non segnare. Ma gli attaccanti hanno annate sì e annate no. Ho visto, in passato, attaccanti che facevano 25 gol in un campionato e in quello dopo non arrivavano a 10. Questo è un anno così per Kalinic evidentemente. Per quanto riguarda Andrè Silva, ha vissuto una stagione altalenante: ha fatto molto bene in Europa League e molto male in Serie A. È un anno così, il Milan crea palle gol ma non riesce a finalizzarle. Questo è un problema grosso perché quando poi non fai gol non arrivano i risultati, cala l’autostima in chi non segna, nell’allenatore, nei tifosi. Si ingenera un ambiente negativo”

Il direttore sportivo rossonero Mirabelli è finito nell’occhio del ciclone nell’ultima settimana. A meno di un mese dalla fine della stagione, come valuta il mercato del Milan?

“Dunque, qualcosa di più si poteva fare ma complessivamente quello che è stato fatto l’estate scorsa è un mercato che non può essere giudicato negativamente. Il Milan aveva preso Biglia, considerato il miglior regista del campionato, Kalinic, che era un attaccante che volevano tutti, aveva Suso, Bonaventura e ha preso Kessie, che ha fatto una stagione più che sufficiente con dei picchi di rendimento e dei momenti di rendimento peggiore. Bonucci, dopo un inizio complicato, è risalito molto nel rendimento, Romagnoli ha fatto un’ottima stagione. Qualcuno che ha deluso potrebbe essere Ricardo Rodriguez da cui ci si aspettava di più ma si sapeva che questo è un giocatore che ha la sua dote migliore nella fase offensiva e Andrè Silva. Il portoghese è stato pagato come un prospetto di grande valore, anche se i prezzi sul mercato dicono che non è stato pagato una cifra così importante, basta pensare che oggi il Liverpool chiede per Salah 200 milioni di euro quando è stato pagato 50 milioni l’anno scorso. Il problema del Milan può essere stato non aver fatto la preparazione in estate. La squadra non correva, si allenava poco e era poco veloce e intensa. Anche alcuni giocatori, importantissimi dal punto di vista fisico come Bonucci, quando hanno iniziato il campionato denotavano difficoltà particolarmente evidenti. Il campionato è iniziato male. Tanto che la società ha ritenuto opportuno cambiare allenatore. Il cambio in panchina, come sempre succede, ha dato delle motivazioni a quelli che ne avevano meno e la squadra ha fatto un periodo molto positivo in cui Gattuso aveva una media di quasi due punti a partita. Se dovessimo giudicare le ultime partite, dobbiamo dire che il finale di stagione è deludente. A mio modo di vedere, Mirabelli ha fatto qualche errore ma il più grosso è stato suo e di Fassone: riconfermare Montella. Questo lo dicevo già l’anno scorso e lo ribadisco per due motivi. Il primo è che sicuramente non erano convinti e i segnali sul finire dell’anno scorso non erano stati positivi. Il secondo è che quando una società cambia proprietà a mio modo di vedere, a meno che non abbia Guardiola, Sacchi o Ancelotti, deve anche impostare la guida tecnica secondo le sue idee. Questo è l’errore più grosso di Fassone e Mirabelli”

Rimanendo sempre in tema di mercato, in vista della prossima stagione dove crede che il Milan debba intervenire?

“Ci sono diverse valutazioni da fare sulla rosa di quest’anno. Per esempio, Suso è un giocatore di grande qualità ma alla fine della stagione bisogna valutare se il suo rendimento è stato all’altezza delle aspettative. Io dico che se fossi nei panni del Milan farei delle valutazioni economiche. Cercherei di vendere un po’ di giocatori che hanno mercato e che non hanno fatto una stagione soddisfacente. Avrei dei punti fissi. Ad esempio, tutta la difesa, Donnarumma, Calabria, Bonucci, Romagnoli è a posto a mio modo di vedere. Manca un terzino sinistro all’altezza del Milan e della sua storia. Biglia e Bonaventura sono da confermare, dipende nel ruolo. Poi Kessie direi che può essere confermato perché la sua stagione tutto sommato è stata positiva anche se va inserito in un migliore contesto di gioco. Davanti, invece, si possono fare delle scelte. Calhanoglu è un giocatore importante ma il Milan quest’anno non ha mai giocato con il trequartista e lui si è adattato a fare l’esterno. Credo che il Milan debba anche cambiare disposizione in campo, giocare con un 4-3-1-2, con un trequartista dietro alle due punte. In quest’ottica quasi tutti i giocatori che ci sono in questo momento potrebbero rendere di più. Penso a un centrocampo con Bonaventura, Biglia e Kessie, a una difesa con Bonucci, Romagnoli, Calabria e X e penso a un attacco dove si può formare la coppia Cutrone-Andrè Silva/Kalinic con Calhanoglu dietro. Si può anche investire su qualche giocatore emergente del mercato, come Medeiros del Genoa che è un giocatore da Milan, che ha una tecnica straordinaria, vede la porta, ha una facilità di calcio superiore. Serve fare un mercato intelligente, investire sul futuro, prendere dei giovani italiani bravi. Se è possibile perché vedo che, per esempio, Politano è già arrivato ad elevate quotazioni di mercato e diventa un top-player. Il Milan non ha un organico negativo, deve migliorare in alcuni punti che sono fondamentali. Adesso che ha fatto una grande spesa sul mercato, sarebbe sbagliato buttare tutto via e prendere altri giocatori. La squadra ha un’impostazione, ci sono giocatori da confermare e altri da prendere nei punti dove serve. Ora bisogna avere pazienza, le grandi squadre di solito si costruiscono in due, tre stagioni.

Come fece la Juventus dopo il primo anno dal cambio di proprietà…

“La Juventus con Conte fece qualcosa di eccezionale perché prese una squadra che era arrivata settima e l’anno dopo ha vinto il campionato. Non è facile, come non fu facile il successo di Sacchi al primo colpo, quest’anno poi è il trentennale di quello scudetto che fu straordinario che io vissi in prima persona. Non è facile vincere al primo colpo, tutti sono molto attrezzati. La Juventus è una società fortissima, organizzatissima con grandi valori. Il Napoli ha avuto la fortuna di azzeccare il migliore allenatore del campionato ma questa è stata la sfortuna del Milan perché Sarri per sei mesi era del Milan. Probabilmente se Sarri fosse andato al Milan le cose sarebbero diverse (ride n.d.r). Ora è inutile piangere sul latte versato, serve guardare avanti, prendere il buono di questa stagione e gettarsi alle spalle le negatività”