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Repice: "Difficile raggiungere grandi traguardi con Cutrone. Donnarumma? Storia che va verso la conclusione"

ESCLUSIVA MN - Repice: "Difficile raggiungere grandi traguardi con Cutrone. Donnarumma? Storia che va verso la conclusione"MilanNews.it
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giovedì 10 maggio 2018, 17:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Francesco Repice. Con il giornalista di Radio Rai abbiamo parlato della sconfitta del Milan contro la Juventus in finale di TIM Cup, di Gigio Donnarumma e dei problemi in attacco dei rossoneri.

Un netto 4-0 dei bianconeri, con una partita che è stata a due volti. Come analizza la finale di ieri sera?
"Credo abbia vinto la squadra più forte, nonostante gli errori di Donnarumma. Senza, infatti, la Juventus avrebbe vinto comunque. Poi, se ti fai da solo tre gol su quattro, è chiaro che poi il punteggio possa assumere le dimensioni che ha assunto ieri sera. La partita poteva finire 1 o 2 a zero, ma la coppa l'avrebbero comunque portata a casa i bianconeri. Sinceramente tra la Juventus e il Milan credo ci sia ancora parecchia differenza. Il Milan ha giocato come deve giocare. Se fossero andati a prendere alti la squadra di Allegri sarebbe stato un massacro già nel primo tempo. Hanno il palleggio per evitare la pressione e poi si aprono le praterie dietro".

Accennava prima degli errori macroscopici di Donnarumma. Le sembra un ragazzo sereno quando è in campo o, forse, ha subito troppe pressioni mediatiche (e non) da un anno a questa parte?
"Se ci sono pressioni mediatiche e lui non può reggerle significa che non sia un grande giocatore. Ieri sera Buffon gli si è avvicinato, con il portiere del Milan che era dispiaciutissimo a fine partita, per dirgli: 'Smettila, che c'hai 20 anni. Non dire cretinate che c'hai 20 anni'. Differenze nelle situazioni extra campo con il giovane Buffon? Lui ha avuto dei grossi casini ai tempi del Parma, con gli ultras del Parma che gli sono entrati dentro casa quando ha firmato per la Juventus. Da quello che ho Donnarumma non ha molte possibilità di rimanere al Milan. E' una storia che si chiude e lui deve dimostrare di essere altrove il portiere forte che tutti ci immaginiamo debba essere. Se poi, gli mancano la personalità e la continuità per ovviare a quei momenti di blackout che ha avuto anche ieri sera, allora significa che non siamo di fronte ad un grande portiere. Io posso dire quello che ho visto con i miei occhi in allenamento in Nazionale: ero fermo a 5 metri da lui e mi ha fatto un'impressione pazzesca. Però ne ho visti tanti di potenziali fenomeni perdersi negli anni".

Al Milan è mancata unicamente la finalizzazione delle occasioni avute o c'è dell'altro?
"E' quello ciò che differenzia principalmente il Milan dalle altre squadre. Se capita a squadre come Juventus, Napoli, Lazio, Inter e Roma, quel gol lì lo fanno perchè hanno Higuain, Mertens, Immobile, Icardi e Dzeko. Se capita al Milan il gol non arriva. In questo gioco qua, purtroppo, la fanno sempre gli uomini. Puoi studiare tutte le contromosse tattiche che vuoi, puoi motivare i tuoi giocatori al massimo, però alla fine lo spessore dei calciatori fa la differenza sempre".

Serve indubbiamente maggiore esperienza al Milan, in campo ieri sera con tanti giovani, ma, a livello di rinforzi sul mercato, qual è il più impellente?
"Se io chiedessi a qualsiasi osservatore in giro per l'Europa come può una squadra raggiungere grandi traguardi con un attaccante come Patrick Cutrone, mi risponderebbero che è difficile. Con tutto il massimo rispetto per un giovane di talento, ma stiamo parlando del Milan. Cutrone è bravo, avrà un futuro radioso, ma vi lascio pensare come veniva considerato Belotti l'anno scorso e come viene considerato attualmente. Purtroppo il mestiere della punta e del portiere è un mestiere difficile: devi fare sempre gol e parare sempre per 4-5 stagioni consecutive, altrimenti sei un giocatore normalissimo. Per me, figurati, pure Salah è un giocatore sopravvalutato. Appena trova una difesa schierata non la prende mai, come è stato dimostrato. Il calcio, però, è una questione di mode, purtroppo".

Il Milan, pare, voglia provarci nuovamente con Belotti in vista della prossima stagione. Sarebbe lui il rinforzo giusto come rapporto qualità-prezzo?
"L'altro giorno a Radio Rai, Urbano Cairo ha detto che non commetterà più l'errore di tenere un giocatore contro la sua volontà. Tutti sappiamo che l'anno scorso c'era un'offerta concreta del Milan e che Belotti volesse andarci. Il presidente del Torino ha voluto fare all in, rischiando, e ha perso. Probabilmente hanno perso tutti, Milan e giocatore compreso, che è andato incontro ad un'annata post infortunio molto complicata, culminata con l'esclusione dal Mondiale. I giocatori che fanno la differenza, per me, però sono altri: sono quelli come Icardi, Higuain e Dzeko. Difficile, però, che la Roma decida di privarsi del bosniaco e che lui voglia andare al Milan, a meno che venga riempito di soldi".