LA LETTERA DEL TIFOSO: "Perchè non Spalletti?" di Andrea

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Perchè non Spalletti?" di AndreaMilanNews.it
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venerdì 17 aprile 2020, 07:50La lettera del tifoso
di Antonio Vitiello
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È molto dura parlare di calcio in un periodo così complicato, con questa pandemia che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese e non solo, ma ci proviamo. Poniamo il calcio come nostro rifugio per 5 minuti di calma. Analizzando il periodo dei ragazzi da gennaio a marzo, i rimpianti sono tanti. Passare da una media di 1,2 a partita a 1,7 non è banale, e in quest’ottica va incensato il lavoro di Pioli e la leadership, in campo e fuori, ancora oggi a 38 anni immutata, di Zlatan Ibrahimovic. Ma se in dirigenza ci fosse stata unità di intenti, a gennaio avrebbero premiato il lavoro dell’allenatore e della squadra inserendo elementi ideali e incisivi al posto dei partenti Suso e Piatek. E la mancata unità di intenti, gravissima, ha portato all’addio di Boban, porterà purtroppo a quelli di Maldini e Massara, ma soprattutto a quello di Pioli. Un uomo vero, che non ha mai alzato la voce e ha subito silenziosamente tutte le mancanze di rispetto. Vedere ogni mattina in prima pagina il nome del tuo sostituto in prima pagina non dev’essere facile, ma ha ridato senso a una stagione che al suo arrivo appariva compromessa. Da gran signore quale è, saluterà Gazidis ed Elliott che non l’hanno mai sostenuto davvero. 

Rangnick sembra già virtualmente preso, ma i giornalisti della Bild smentiscono con fermezza tale ipotesi, come del resto ha già fatto il diretto interessato. Smentite di circostanza? Chi lo sa.

Quella del tedesco è una figura molto affascinante nella sua fisionomia, ma allo stesso tempo molto rischiosa nella sua sostanza. 

Un allenatore che non conosce il campionato italiano è davvero quello che serve al Milan oggi? In dirigenza dovrebbero far tesoro degli errori passati, e puntare su un allenatore specializzato nel far ciò che il Milan punta da anni: tornare a casa, in Champions  League. Quest’allenatore ha un nome e un cognome: Luciano Spalletti. Sembrava preso ad ottobre, ma qualcuno ha ben pensato di far saltare l’accordo, dimostrando ingratitudine anche nell’elargire una buonuscita a chi li ha fatti rinascere. Ma a giugno/luglio sarebbe più facile trovare un accordo e liberarlo. Il Milan ha bisogno di una certezza in panchina, un uomo a cui affidare il progetto di rinascita, dopo tanti anni di cambi deficitari. E lui lo sarebbe.

Andrea Polichetti