Abbiati: "Il derby? Gara aperta. Allegri è l'allenatore giusto per il Milan"

Abbiati: "Il derby? Gara aperta. Allegri è l'allenatore giusto per il Milan"MilanNews.it
Oggi alle 19:50News
di Federico Calabrese

Christian Abbiati è stato intervistato da Carlo Pellegatti sul suo canale Youtube.

Il tuo primo derby.
"Finì 2-2, il primo gol preso nel derby fu di Ronaldo Il Fenomeno su rigore. Quel derby fu un'emozione grandissima, un'insieme di cose che ti rende orgoglioso. Essere di Milano e giocare un derby è meraviglioso".

Quella parata su Callon.
"Ricordo di aver sentito di aver toccato il pallone, ma non avevo capito se avevo toccato il pallone o no. Poi vidi la sua faccia e capii di aver fatto una parata importante".

La parata su Thiago Motta.
"Era uno scontro diretto, quella vittoria ci permise di guadagnare margine. Prima dell'inizio, Pato mi disse "tu farai una grande partita e io farò due gol. Quella parata la ricordo, tipico riflesso".

Su Pato.
"Una grandissima persone, come calciatore poteva fare molto di più".

Quella parata a Brescia.
"Era una partita importante, mancavano poche giornate e per noi vincere lì contro una squadra in lotta per la salvezza era fondamentale".

La parata su Otero a Vicenza.
"Mi ha colpito più lui, ma è stata una parata fondamentale".

Le prime impressioni sul tup primo scudetto?
"Andava tutto bene, è stata una favola. C'erano tanti ragazzi come Ambro, per me è stato un anno meraviglioso".

Il calcio che ti diede affettuosamente Costacurta contro il Bologna te lo ricordi? 
"La vecchia guardia è stata molto brava con me, mi hanno accolto. Mi hanno aiutato a giocare queste partite. Ero troppo giovane, non mi rendevo conto di dove ero finito". 

Il derby di Champions League?
"Una settimana difficile, un derby di Champions porta tensione altissima. Mi hanno insegnato, i miei compagni, che il lavoro paga sempre. La mente è fondamentale, farsi trovare pronti è un po' il risultato dei tuoi allenamenti". 

Lo scudetto di Allegri. 
"Arrivò dopo il Triplete dell'Inter, era fondamentale fare un anno buono. Ci siamo trovati a lottare fino alla fine e abbiamo vinto".

Cosa significava giocare e allenarsi con Ibrahimovic?
"Vogliono vincere anche in allenamento, c'era tensione alta e pretendono il massimo".

Su Ancelotti.
"Il nostro papà allenatore, bravissimo a gestire il gruppo. Ci teneva tutti sulla corda". 

Il derby di domenica.
"Una partita aperta. Ho massima fiducia in Allegri, è un grande allenatore e credo sia la persona giusta per il Milan. L'allenatore perfetto per far sì che il Milan possa tornare ai livelli che merita".

Ti rivedi un po' in Maignan?
"Siamo diversi, lui è bravo con i piedi e gioca alto. Io giocavo meno con i piedi, forse perché siamo in un'epoca diversa".

Sorpreso di Modric?
"No, un po' lo conoscevo. Sapevo che avrebbe fatto bene, la sua costanza e determinazione un po' mi hanno sorpreso ma dai grandi campioni ti devi aspettare questo".