ANSA - Striscione contro Dimarco: la Procura indaga per minacce

(ANSA) - MILANO, 19 MAG - Poco dopo la comparsa di quello striscione, l'esterno nerazzurro sui social si è scusato per i cori: "Martedì sera dopo la partita mi sono lasciato andare a un momento di leggerezza - ha scritto -. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi del Milan che si sono sentiti offesi". Poi, è arrivato in giornata anche un comunicato della Curva sud rossonera: "Apprezziamo le scuse del giocatore Dimarco, comprendendo che a volte l'adrenalina e l'euforia possano giocare brutti scherzi, e ci auguriamo in futuro di non assistere più a scene simili, da ambo le parti". E ancora: "Nessuno si è mai sognato di vietare festeggiamenti e sfottò, ma in una città come Milano ci sono dei limiti che non vanno mai oltrepassati, da una parte e dall'altra. Le Curve di Milano si impegnano da 40 anni a portare avanti un patto di non belligeranza, un caso unico in Italia che permette di vivere nel rispetto, nella tranquillità e nella lealtà la nostra stracittadina.
Un conto - ha scritto ancora la Curva sud - sono i cori e gli striscioni di sfottò riferiti a giocatori e società (...) tutt'altro discorso sono i cori di scherno verso una curva intera alla presenza della stessa (con un coro che la stessa Curva Nord non canta di proposito da mesi)". La Curva nord interista ha scritto, poi, su Instagram: "oggi alle 14 circa spiegheremo personalmente l'accaduto con Dimarco". Intanto, lo striscione è stato sequestrato dagli investigatori e nelle indagini saranno visionate le telecamere della zona. (ANSA).

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