Deschamps ora va contro i calendari: "Sono troppo pieni. Ma dovrebbero essere i giocatori ad andare contro i loro datori di lavoro"

Deschamps ora va contro i calendari: "Sono troppo pieni. Ma dovrebbero essere i giocatori ad andare contro i loro datori di lavoro"MilanNews.it
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Oggi alle 14:18News
di Antonello Gioia

Il commissario tecnico francese Didier Deschamps ha parlato in conferenza stampa della emergenza infortuni, spesso collegata all'alto numero di partite: "Varrebbe la pena alzare ulteriormente l'allarme? I fatti sono chiari, che provengano dai giocatori, dai selezionatori o dagli allenatori. Il calendario è quello che è. Ovviamente, l'accumulo di partite, con l'ulteriore onere dei viaggi, alcuni piuttosto lunghi... La stanchezza è sempre stata un fattore. Ci sono molte partite con periodi di recupero molto più brevi e praticamente nessun tempo di preparazione. I giocatori sono assunti dai loro club; gli unici che possono avere una vera influenza sono i giocatori. Ma è come può succedere a te: non sono sicuro che tu voglia andare contro i tuoi datori di lavoro. Il 90% dei giocatori gioca meno, ma il 10% migliore, i giocatori internazionali, gioca molto di più, e questo è un problema. C'è la stanchezza fisica, ma anche quella psicologica, che è molto più significativa e difficile da valutare. Ci sono più partite, più competizioni: piace a tutti? Il dibattito è aperto, ma i fatti sono lì. I calendari sono molto pieni.

PSG? Non mi permetterei di dire nulla su nessun club; decidono loro, hanno le informazioni per decidere. Proprio come noi. Ci sono sempre stati scambi, come nel caso dell'infortunio di Ousmane. Quando vengono effettuati i test, vengono comunicati in entrambe le direzioni. Certo, gli interessi dei club e gli interessi delle nazionali non sono gli stessi. Ma ci sono sempre stati scambi riguardo ai test e alle diagnosi. Non sono qui per cambiare il protocollo medico. Il fatto che ai club possa essere dato più potere decisionale rispetto alle nazionali non spetta a me deciderlo".