Giuffrida: "Volevo fare Torres in Italia. Stavolta ce l'abbiamo fatta, era il momento giusto"

Nato da una famiglia che ha l’arte nel sangue – il padre e i nonni avevano gallerie d’arte sparse in Italia e contribuirono al lancio di De Chirico – Gabriele Giuffrida - è un uomo che ama spassionatamente il calcio e i viaggi. Un romantico, che ama Baggio e venera Arrigo Sacchi - ma anche Jose Mourinho e Pep Guardiola -, prestato al pallone, questo è il Gabriele Giuffrida che parla in esclusiva al Calcio2000.
Nell'ultimo mercato quando porta in Italia Fernando Torres, sua passione giovanile, raccontando anche un retroscena passato:
"Esco dalla sede del Milan, felice per aver chiuso l'operazione Torres, sulla quale torniamo tra poco. Trovo sul cellulare un messaggio del procuratore, con cui stavo per chiudere l'affare. Mi disse che non si sarebbe fatto, perché si era inserito il Real Madrid”.
".....Una passione adolescenziale. Quando uno è forte, è forte, e Fernando lo è ancora, come allora. Sono amico dell'agente di Torres, Margarita Garay, con cui ho condotto altre operazioni in passato in Spagna. Volevo fare Torres in Italia, da tempo, ma ogni volta c'era un motivo per non chiudere o per non riuscirci. Stavolta ce l'abbiamo fatta, era il momento giusto. Il Milan l'ha scelto e lui ha scelto il Milan”.
Un procuratore con tanta voglia di imparare ancora dai migliori e con un sogno nel cassetto: essere direttore sportivo di un club. Un Giuffrida tutto da leggere e scoprire nel nuovo numero di Calcio2000.
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