Kjaer su Eriksen: "Alcune cose e alcuni momenti di quel giorno rimarranno con me per sempre. Quando stavo correndo verso Christian..."

Kjaer su Eriksen: "Alcune cose e alcuni momenti di quel giorno rimarranno con me per sempre. Quando stavo correndo verso Christian..."MilanNews.it
© foto di Uefa/Image Sport
martedì 12 aprile 2022, 11:00News
di Enrico Ferrazzi

Intervistato dal sito della FIGC dopo aver ricevuto il premio della ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’ dedicato a Davide Astori, Simon Kjaer è tornato a parlare di quando la scorsa estate, durante Danimarca-Finlandia, ha salvato la vita al compagno di nazionale Christian Eriksen: "Alcune cose e alcuni momenti di quel giorno rimarranno con me per sempre, la cosa principale però è che ora Christian stia bene, che sia tornato assieme alla sua famiglia e in campo, e che abbia ripreso a fare la cosa che ama di più, ovvero giocare a calcio. In quei momenti terribili ci siamo comportati da vera squadra, ognuno di noi ha fatto il massimo per aiutare un nostro compagno e un nostro amico. Devo ammettere però di aver chiuso quel capitolo, e di non aver nemmeno troppa voglia di parlarne ancora. Ciò che è avvenuto quel giorno a Copenaghen è il risultato dello sforzo comune di giocatori, medici, paramedici e staff. In quel momento, tutti noi eravamo lì per Christian. Ma per parlarne qui, con gratitudine verso la FIGC e per mostrare il mio rispetto a Davide Astori e onorare la sua eredità, per questa volta ho deciso di riaprire nuovamente questo capitolo". Kjaer ha raccontato poi cos'ha pensato in quel momento: "Quando stavo correndo in direzione di Christian non avevo idea, così come nessuno dei miei compagni, che avesse avuto un arresto cardiaco.

L’unica cosa a cui pensavo era di raggiungerlo il più in fretta possibile e di aiutarlo. Ho imparato che è questa la cosa più importante. Se vedi qualcosa di strano devi agire, e devi farlo in fretta. Nel primo soccorso la velocità è cruciale. Fare quello che si è in grado di fare, e farlo velocemente, e poi lasciare che se ne occupi un professionista il prima possibile. Quel giorno siamo stati fortunati, perché medici e paramedici erano davvero vicini".