Ordine su Nkunku: "È venuto il momento di dimostrare di meritare la fiducia e l'investimento effettuato in estate"

Ordine su Nkunku: "È venuto il momento di dimostrare di meritare la fiducia e l'investimento effettuato in estate"MilanNews.it
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Oggi alle 11:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervenuto sulle colonne de Il Corriere dello Sport, il collega Franco Ordine ha commentato il pari deludente del Milan contro il Sassuolo soffermandosi su un aspetto in particolare, quello della panchina, che continua ad essere particolarmente corta, oltre che poco utile che Massimiliano Allegri

"Per capire l’eccezionalità dei 32 punti collezionati dal Milan in 15 partite (più di 2 punti a partita, media da Champions), è indispensabile dare prima un’occhiata alla tribuna d’onore di San Siro e prendere nota dello schieramento al fianco del ritrovato Franco Baresi. Leao, Gimenez e Fofana sono un discreto terzetto qualora fossero stati in grado di partecipare alla sfida col Sassuolo. Sorvoliamo sulla presenza di Francesco Camarda, scortato dalla mamma, di ritorno da Lecce: sarebbe servito anche lui nell’occasione. Dopo la tribuna, è più istruttivo inquadrare la panchina del Milan occupata nell’occasione da due portieri, Estupinan, Ricci, De Winter, Athekame, Odogu e Jashari che è a corto di condizione fisica. Nessun attaccante, per intendersi, disponibile utile a dare il cambio a Pulisic che ha pagato ieri l’attacco influenzale: ha perso peso in questi giorni e anche brillantezza che però non gli ha impedito di firmare il gol del possibile 3 a 1 cancellato per una presunta spinta di Loftus-Cheek. Forse Allegri ha guardato, con un pizzico di sana invidia, la panchina del Sassuolo in grado, a un certo punto, di sostituire tutto il trio offensivo con un terzetto di attaccanti di scorta, uno dei quali, Laurienté decisivo sia nel firmare il 2 a 2 che nello sfiorare il 2 a 3 con la stoccata respinta dal palo. La resa dell’attacco rossonero è ancora una volta al di sotto delle necessità e delle ambizioni dichiarate (entrare in Champions nella prossima edizione). 

È vero: Nkunku può esibire il cioccolatino scartato per il raddoppio di Bartesaghi e quell’artiglio nel finale su cui Muric può esprimere la sua prepotente fisicità ma è ancora troppo poco per meritare la guida dell’attacco del Milan e per riscaldare il posto a Gimenez che verrà pronto chissà quando e chissà come soprattutto. Su quest’ultimo argomento il ds Tare, prima di cominciare, è didascalico. Sentitelo: «Aspettiamo Santiago per vedere di cosa è capace!». Finora tabula rasa. Ma soprattutto se continuasse a frequentare più la tribuna che il prato di San Siro risulterebbe molto improbabile dimostrare qualcosa di interessante da qui all’apertura del mercato di gennaio. Tare è un convinto estimatore di Nkunku e il curriculum del francese lo spiega: carta canta si dice in questi casi. Ma ora, curriculum a parte, è venuto il momento di dimostrare con qualche gol di meritare la fiducia e soprattutto l’investimento effettuato in estate. Allegri, nelle curve a gomito della stagione, sta esaltando l’arte di arrangiarsi. A Torino con Rabiot, un centrocampista, e ieri con Bartesaghi, un “quinto”, è riuscito nell’impresa di portare a casa i gol indispensabili ma non si può prendere che continui all’infinito. I rinforzi, specie dopo l’infortunio toccato a Gabbia, non sono un capriccio ma una necessità".