Sassuolo, Obiang racconta la miocardite: "Non avvertivo la gravità del problema ma ho imparato quanto sia importante farsi controllare"

Intervista a La Gazzetta dello Sport per il centrocampista Pedro Obiang del Sassuolo, tornato in campo un anno dopo lo stop per miocardite: "Non sono mai stato in pericolo di vita, ma ho potuto chiedermi questa cosa fosse davvero. Difficile capirne le cause, prima è stata una broncolpolmonite, poi mi sentivo stanco. Credevo fosse stress, era appena morto mio padre, e invece mi dissero che per guarire mi sarebbero serviti sei mesi. Non avvertivo la gravità del problema ma ho imparato quanto sia importante farsi controllare".
Poi è guarito: "Gli specialisti mi invitavano alla pazienza, dicendo che c'era di mezzo la mia vita. E avevano ragione. Quando sono guarito non ci credevo, adesso sul campo posso fare tutto ma non esagero per evitare i problemi classici del post-inattività. Ho avviato un'azienda vinicola, Cria Cuervos: per ora facciamo un bianco, un rosso e un rosé. Ringrazio alcune persone, in particolare Magnanelli, Peluso, Locatelli e Morata che mi hanno mandato tantissimi messaggi. E il fisioterapista Eugenio Parodi che mi è stato vicino. Ora penserò solo a giocare e divertirmi".
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