Ecco Leo, il suo discorso sul nuovo Milan e il mercato

Queste le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal nuovo allenatore rossonero Leonardo, oggi, presso la Sala delle Conferenze del Centro Sportivo rossonero di Milanello nel primo giorno del Raduno 2009 della squadra in vista della nuova stagione calcistica:
“E’ trascorso un mese dalla mia conferenza di presentazione a San Siro del primo giugno e questo mese mi è servito per capire tante cose, costruire un gruppo e confrontarmi con persone all’esterno, anche non inerenti al mondo del calcio. Oggi Sono sempre più convinto della mia scelta.
Ci tengo a ribadire le parole del nostro Vice Presidente, Adriano Galliani, e il mio primo pensiero va a Carlo Ancelotti perché in questi anni sono sempre stato vicino a lui nel suo periodo rossonero e la mia scelta di fare l’allenatore dopo di lui è stata spinta anche da Carlo stesso. Questa mattina arrivare a Milanello e parcheggiare la macchina al posto di Carlo mi ha dato un’emozione particolare, forte. L’energia che sento oggi è molto legata a lui.
Il secondo pensiero è per Paolo, un’altra persona con cui ho parlato tantissimo nel momento del suo addio. Anche lui come Kakà mi è stato vicino in una scelta così forte.
Sono molto felice di avere Massimo come capitano, un giocatore che ha nel dna quelle caratteristiche da Milan che nel passato hanno avuto anche Paolo Maldini, Franco Baresi, Demetrio Albertini e Alessandro Costacurta. Inoltre io sono alla mia prima esperienza da allenatore e lui è il mio primo capitano.”
Dopo l'introduzione, il nuovo tecnico ha risposto alle domande dei numerosi giornalisti presenti nella Sala delle Conferenze:
SUL SUO RAPPORTO CON ANCELOTTI
"Con Carlo il mio rapporto è continuo. Ci lega una grande amicizia e parliamo spesso perché è una persona che conosce molto bene l’ambiente Milan in tutti i suoi ambiti. Ieri ci siamo sentiti e abbiamo scherzato su come far giocare la squadra anche dopo la partenza di un giocatore importante come Kakà. Credo che comunque sia anche giusto cambiare e provare nuove soluzioni. La base della squadra è rimasta comunque la stessa e anche senza Ricky proveremo a impostare diverse soluzioni di gioco già dai primi giorni. Sono molto entusiasta di questa nuova esperienza, ho tanta voglia di provare tanti schemi da utilizzare e anche il corso da allenatori che sto facendo mi è utile per impostare il mio lavoro, nonostante mi crei ogni tanto qualche dubbio, ma anche questo fa parte del mio lavoro."
SU RONALDINHO
"Ronaldinho continua ad essere un grande sogno. Lui è il grande talento che tutti conosciamo, ha cambiato il modo di comunicare con la gente. Lui è quel giocatore che ha vinto il Pallone d’Oro e che non farà mai smettere di sognare. Si è accorto lui stesso che ultimamente di non essere il giocatore che ci ha fatto sognare, ma adesso dovrà assumersi le sue responsabilità, ritrovare la giusta concentrazione e credo che sia il suo dovere tornare a dare il massimo impegno. Lo vedo diverso, lo vedo con tanta voglia di fare bene e di mettersi in gioco. Questo Ronaldinho può essere la nostra grande risorsa.”
SUL GIOCO DEL NUOVO MILAN
Credo molto in questa squadra e anche senza Kakà questa è una rosa di grande talento. Sono alla mia prima esperienza da allenatore, ma conosco bene l’ambiente che mi circonda e la cosa importante è che ci sia la sintonia tra i giocatori e la società. Sono convinto che con questo gruppo potremmo toglierci grandi soddisfazioni. Oggi svolgeremo il primo allenamento tutto con il pallone, la squadra deve recuperare velocità nel gioco e intensità nella manovra e credo che con questi giocatori ce la faremo.
Se questa squadra riuscirà a mettere in campo tutta la sua potenzialità riuscirà ad essere davvero competitiva. Non dobbiamo dimenticare che nella passata stagione ci sono stati anche vari infortuni che hanno condizionato la stagione perché credo che trascorrere un anno senza un giocatore del calibro di Alessandro Nesta, un Ronaldinho che non era perfettamente in forma, affrontare sei mesi nel finale di stagione senza Gattuso, l infortunio capitato ad Abbiati e la mancanza di Borriello, non vogliono essere scusa, ma questi sono fatti. Voglio fare un esempio di una squadra come il Barcellona che è riuscito a conquistare importanti successi schierando in campo più o meno senza la stessa formazione in tutte le partite.
Sul futuro gioco del Milan ho in mente tante cose, moltissime idee da mettere in campo. Proveremo tutto in questi giorni di preparazione, in attesa anche dei giocatori che sono stati impegnati con la nazionale e che rientreranno il 14.
Il Milan del prossimo anno avrà sicuramente una difesa a quattro perché questo è un marchio di fabbrica e certamente non si cambierà, un centrocampo che potrebbe essere a tre e per quanto riguarda l’attacco vedremo anche in base alle conferme o meno che arriveranno dagli allenamenti.
In questo c’è bisogno di cambiare, dobbiamo sfruttare il ritmo, l’impegno ed è importante che i giocatori siano umili perché se non si mettono in campo certe cose non puoi vincere. Se dovesse arrivare un grande acquisto ben venga, ma la base di questa squadra è questa e noi metteremo il nostro massimo impegno. In questo momento vedo tanta voglia di fare bene e sono i giocatori stessi a trasmettermi la carica.
Il reparto più difficile da gestire? Trovare il giusto ingranaggio tra il centrocampo e l’attacco dal momento che si cambierà il modulo di gioco, ma questi giocatori hanno delle grandi qualità e credo che non troveranno alcun problema ad adattarsi alle diverse soluzioni di gioco anche grazie alla loro grande esperienza. Bisognerà anche lavorare sul lavoro degli attaccanti nel momento di non possesso palla.”
SUL MERCATO
"Puntiamo tanto sul recupero di Nesta per il reparto difensivo. Questi giorni saranno importanti per vedere la sua condizione. Ha già iniziato a lavorare, ma solo nei prossimi giorni riusciremo a valutare realmente come sta. Poi come difensori centrali ci sono Thiago Silva, Kaladze e Daniele Bonera.
Per quanto riguarda le fasce c’è stato un interessamento per Cissokho, ma poi si sono verificati dei problemi nel corso delle visite mediche. Punto molto sul gioco sulle fasce perché possono essere fondamentali come spunto o rivelarsi una sorpresa.
Huntelaar e Luis Fabiamo? Il primo è un giocatore più da area di rigore, una torre. Il secondo è un giocatore che riesce anche a creare gioco lui stesso. Sono comunque entrambi giocatori fisici e possono andare bene per il gioco del Milan. Luis Fabiano è giunto ad una fase giusta della sua maturazione e sarebbe in grado di dimostrare il proprio valore all’interno di una squadra come il Milan che ha voglia di fare bene. Va via dal Real Madrid perché sono arrivati altri giocatori che non gli permetterebbero di esprimersi.”

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan