Gazzetta - Sosa: “Milan, abbiamo regalato troppi punti. Vogliamo tornare in Europa, anche attraverso i preliminari. Futuro? Qui sto bene, spero di restare”

Josè Sosa, che nelle ultime settimane è diventato uno dei titolari del Milan di Montella, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha commentato così il recente calo dei rossoneri: “Forse sembravano vittorie sicure, per tutti. Per noi e in generale, e invece non è stato così. Noi non lo pensavamo, se non inconsciamente, che potessero essere partite facili. Fisicamente siamo a posto, dovremo essere più decisi nell’approccio, più concentrati fin dal primo minuti di partita. Così tutto può cambiare. Roma? Non c’è più tempo da perdere, dobbiamo riprenderci subito. Siamo tutti carichi come è normale che sia e ci batteremo per una vittoria che sarebbe importantissima. A loro toglierei Dzeko, perché è quello che fa gol. Ma attenti anche al mio amico Perotti e a Salah, è da loro che partono i pericoli”.
CORSA ALL’EUROPA - Nonostante gli ultimi risultati non siano stati positivi, il regista argentino è ottimista e convinto possa qualificarsi alla prossima Europa League: “Potevamo essere più avanti in classifica, abbiamo regalato tanti punti contro squadre che potevamo benissimo battere. Non dobbiamo più ragionare così ma andare avanti per vincere sempre, che davanti ci sia l’Empoli o la Roma, il Crotone o l’Atalanta. Quanto credo all’Europa? Il Milan, per la sua storia, deve lottare per il primo posto. Per farlo deve ripartire e ricominciare ad andare in Europa, riabituarsi alla fatica della doppia partita alla settimana. Davvero c’è qualcuno che vorrebbe evitare sesto posto e preliminari? E chi sarebbe? Certo non noi, i nuovi vertici del club ci hanno ribadito l’obiettivo e anche prima si parlava sempre e solo di Europa”.
RUOLO E FUTURO - Sosa ha poi parlato anche del suo ruolo da regista e del suo futuro: “Ho giocato più di quanto speravo di fare all’inizio, per questo sono felicissimo. Mi sono abituato a una posizione nuova, visto che prima giocavo più avanti. Pensare a un gol con la Roma è bellissimo ma complicato: io avvio l’azione, gli altri la chiudono. All’inizio mi fischiavano ma noi sudamericani siamo gente tosta e abituata: critiche o applausi non cambiano il lavoro. Io cerco di dare il meglio e credo sinceramente di averlo fatto, in un ruolo non mio. E magari Montella mi ha allungato la carriera. Futuro? Qui sto benissimo, e ho dimostrato di volerlo. Ci spero”.

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