Honda, da sol levante a tramonto sempre più buio: la sua esperienza in rossonero volge ormai verso il termine

Arrivato nel mercato di gennaio di due anni fa, con tanto di maglia numero 10 sulle spalle liberata da Boateng ed una presentazione in pompa magna, Keisuke Honda ha in realtà deluso le aspettative dei più, mostrando buone qualità solamente a sprazzi e non elevandosi mai a punto fermo di un Milan che, attraverso l'operato di Adriano Galliani, aveva visto nel giapponese un possibile colpo di mercato a parametro zero. Dopo le voci emerse (ed in parte smentite) nei giorni scorsi su una possibile richiesta dell'ex CSKA di essere ceduto, è tornata infatti d'attualità l'ipotesi Premier League per lui: un campionato che potrebbe presto accoglierlo, e che potrebbe così porre fine all'esperienza del nazionale nipponico in rossonero.
Pippo Sì, Miha No - Dopo aver avuto poco tempo a disposizione per entrare in forma nel migliore dei modi al momento del suo arrivo nel mercato invernale di due anni fa, Honda ha tentato di riscattarsi nelle prime giornate della gestione Inzaghi, partendo a razzo e segnando 6 gol (con due assist) nelle prime 7 giornate di campionato. Un ruolino di marcia che il nativo di Settsu, progressivamente, non è stato più capace di mantenere, crollando sempre più in una serie di prestazioni poco positive trascinatesi anche con l'arrivo di Mihajlović, capace di dare lui nuove chance rapidamente cancellate, tuttavia, dalle brutte prestazioni offerte in campo.
Perenne adattamento - Impiegato come esterno destro offensivo nel 4-3-3 di Inzaghi, adottato poi anche da Mihajlović, Honda è sempre stato adattato ad una posizione non propriamente naturale per lui per caratteristiche, riscontrabile invece nel ruolo di trequartista puro. Una soluzione che, come ribadito in precedenza, ha dato troppo poco spesso buoni frutti, viste le non eccellenti doti di Honda tra velocità ed uno contro uno per poter ricoprire al meglio quel tipo di zona di campo. Vista l'insistenza di Mihajlović nel riproporre ultimamente lo stesso modulo e nel preferire Cerci al giapponese, dunque, pare ormai piuttosto prevedibile l'addio (più probabilmente a giugno, con contratto in scadenza nel 2017) dell'ex CSKA, giunto nella Milano rossonera da sol levante e finito per perdersi in un buio tramonto.
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