Kakà-Milan, tutti i retroscena del mancato e clamoroso ritorno

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venerdì 31 agosto 2012, 20:00Primo Piano
di Pietro Mazzara
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“Certi amori non finisco. Fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Con questa frase di Antonello Venditti, nel cuore dell’estate, Adriano Galliani non chiudeva al possibile ritorno di Ricardo Kakà al Milan. Una suggestione da Milan, un secondo capitolo che sarebbe stato a dir poco clamoroso ma che non si è concretizzato. Eppure le due società ne hanno parlato, hanno trattato, ma sono rimaste ferme sulle loro posizioni. Il Real Madrid, per motivi di bilancio, avrebbe voluto la cessione a titolo definitivo del brasiliano ad una cifra vicina ai 25 milioni di euro ovvero la differenza tra il residuo d’ammortamento per i prossimi tre anni del cartellino di Kakà e la rata che i blancos devono versare al Milan per completare il pagamento dei 67 milioni con i quali acquistarono il brasiliano nell’estate del 2009. Il Milan, dal canto suo, basava la sua strategia sulla posizione in rosa di Kakà, ovvero un esubero, e su una richiesta di prestito con ingaggio pagato a metà dal Real. I contatti sono stati continui con Kakà che pur di scappare da Madrid e tornare da chi lo ha reso un campione, era disposto a ridursi anche il corposo stipendio da 9,5 milioni di euro netti all’anno più bonus. Ma non si è utilizzato il tempo verbale al passato per caso. Perché Kakà, dopo aver dato la sua disponibilità a tale diminuzione, ha fatto dietrofront.

O meglio, Bosco Leite non ha voluto sentirci avendo capito che economicamente l’operazione non era vantaggiosa per il figlio. Anche oggi ci sono stati dei contatti, gli ultimi, in via telefonica. Niente da fare. Il tutto per l’ira di Florentino Perez che quasi stava per cedere sulla formula del prestito ma non su quella dell’ingaggio. Dopo l’arrivo di Modric, il presidente del Real già pregustava la possibilità di liberarsi dell’ingaggio di Kakà ma le resistenze del giocatore ad accettare un contratto dall’importo dimezzato hanno fatto la differenza. E Ricardo che farà? Con ogni probabilità lo spettatore di lusso dalla tribuna del Bernabeu oppure, il che sarebbe mortificante per lui, potrà finire a giocare con il Real Madrid B. L’unica speranza per rivederlo in rossonero è quella che Mourinho non lo inserisca nella lista Champions da presentare entro domani alla UEFA il che consentirebbe una clamorosa riapertura del tormentone a gennaio. Perché certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ma sarà davvero così?