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Gattuso: "Mi sento ancora un mezzo allenatore. Mercato? La UEFA non ci fa fare alcune operazioni"

LIVE MN - Gattuso: "Mi sento ancora un mezzo allenatore. Mercato? La UEFA non ci fa fare alcune operazioni"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 26 maggio 2019, 23:28Primo Piano
di Thomas Rolfi
fonte dallo stadio Paolo Mazza di Ferrara, Thomas Rolfi

- termina qui la conferenza stampa di Gennaro Gattuso.

Sul rapporto personale con il Milan: "Ne parlavo con Maldini prima di arrivare allo stadio. Stavamo analizzando la correttezza di come si son comportati i nostri tifosi, tranne prima del Sassuolo. Ci hanno sempre appoggiato, abbiamo fatto più di un milione di tifosi a San Siro tra campionato ed Europa. Io ho sempre amato i tifosi del Milan, ho sempre visto grande incitamento. Gli applausi e i cori se li meritano più i giocatori. Ero un ultrà da giocatore, ora mi son calmato. Se vola uno schiaffo, sono il primo che lo piglia".

Sul mercato e sui giocatori funzionali: "Tante operazioni di mercato son state fatte per un discorso di soldi che magari una squadra ci doveva dare. Senza nulla togliere a Laxalt e Castillejo. Avevamo problemi all'interno della UEFA e abbiamo dovuto confrontarci anche con questo. La UEFA ora non ci fa nemmeno fare un certo tipo di operazioni".

Su quanto sarebbe difficile per il Milan ripartire per il terzo anno con un nuovo progetto: "Fino ad un minuto fa ero già fuori. Non è così. In tanti mesi vi dicevo che stavo correndo, io ho sempre detto la verità. Anche se certe volte mi si è chiusa la vena e vi ho mancato di rispetto vi ho sempre detto quello che penso. Il Milan è in grandi mani, c'è una grande società e grandi professionisti che lavorano dietro. In questi giorni parlerò con il club e faremo le valutazioni che dobbiamo fare"

Sulla squadra: "Ha grandi margini di miglioramento, ci vuole gente che dia peso specifico allo spogliatoio. E' una squadra giovane e questo tipo di persone servono. Non ci vuole bravura solo a mettere la squadra in campo e a farla esprimere al massimo. Oggi tanti punti si possono perdere con certi comportamenti. Certe persone"

Se gli chiedessero di rimanere al Milan: "Non c'è alcun dubbio, io non sono da solo. Ho dieci persone che mi danno la vita e a cui rompo le scatole 24 ore su 24. Non sono da solo. Dobbiamo valutare bene, dobbiamo parlarci e capire in che direzione vogliamo andare, che tipo di calcio vogliamo fare. Mi piace avere giocatori funzionali per giocare un tipo di calcio. La cosa più importante è portare quella santa donna di mia moglie e farla rilassare un attimo e poi, dopo aver parlato con il club, andare a rilassarmi anche io, che sono pieno di stress".

Su un voto al proprio lavoro: "E' un Paradiso lavorare qua, è stato un bel lavoro. Ho vissuto tante situazioni borderline in passato, questi 18 mesi al Milan me li son sentiti addosso. Forse non son stato abbastanza bravo a saper gestire le pressioni. Mi son sentito non solo allenatore, amministratore delegato, tutto. Solo in questa società avrò queste sensazioni".

Sull'anno: "Avrei fatto di tutto per vedere lacrime di gioia del mio staff. C'è grande rammarico, siamo stati vicini dopo tanti anni. Fino a 5 minuti dalla fine la Champions era nostra. Ho ringraziato i ragazzi per quest'anno per tutto quello che mi hanno dato. Con qualcuno di loro c'è stato qualche screzio, ma succede anche nelle grandi famiglie. C'è' sempre stato grande rispetto e questo mi dà la voglia di continuare a fare questo lavoro".

Se pensa di meritare una riconferma e sulle responsabilità non sue: "All'interno della società le ho condivise con tutti le responsabilità. Avete continuato a scrivere dei rapporti con Leonardo. C'è sempre stata schiettezza con Leo, con Paolo e con Gazidis. Ho sempre detto come si poteva migliorare questa squadra. Sono tanti anni che non si va in Champions, ci sono aspettative troppo grandi, tante responsabilità. Tante volte si parla di aria fritta. Ieri ho letto che abbiamo speso 170 milioni, a me non risultano. Questi ragazzi mi hanno dato tanto, il rammarico più grande è non andare in Champions per un punto. Il rammarico sono i 5 punti in 7 partite. Dopo il derby abbiamo perso l'anima. In questi giorni parleremo e vedremo. Devo dire grazie per l'ennesima volta a questa società. C'è grande rispetto, oggi mi sento ancora un mezzo allenatore. Devo dare i meriti al Milan per quello che mi ha dato. La società non mi ha mai detto, come tuttora, che non sarò più l'allenatore. Siete voi che vi siete divertiti da luglio. Abbiamo sempre parlato come si fa in un grande club".

Amici di MilanNews.it, benvenuti nella sala stampa dello stadio Mazza di Ferrara, dove tra pochi minuti Gennaro Gattuso parlerà in conferenza stampa nel post partita di SPAL-Milan. Restate con noi per non perdere neanche una dichiarazione del tecnico rossonero.