esclusiva mn

Dionigi: "Boban avrà i suoi motivi per arrabbiarsi. Rinvii? Problema a livello sportivo"

ESCLUSIVA MN - Dionigi: "Boban avrà i suoi motivi per arrabbiarsi. Rinvii? Problema a livello sportivo"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 2 marzo 2020, 14:30ESCLUSIVE MN
di Gianluigi Torre

In attesa di Juventus-Milan, abbiamo intervistato Davide Dionigi, ex rossonero. Con lui abbiamo trattato vari argomenti, tra cui le parole di Boban, Ibra e l'obiettivo del club di Via Aldo Rossi. Ecco le sue parole a MilanNews.it

A livello societario il Milan non sta passando uno dei momenti migliori.

"Boban ha i suoi motivi per arrabbiarsi. Da fuori è difficile da valutare. Non penso che siano dovute solo al fatto che sia stato contattato Rangnik senza che Boban e Maldini sapessero nulla, ma ci sono anche altre cose che non conosciamo."

Giusto rinviare così tante gare per l'allarme coronavirus?

 "Da un punto di vista sportivo è un problema grosso, perchè si rischia di accumulare partite nello stesso periodo. Avrei fatto bloccare tutto, però se la mettiamo sul punto di vista della salute, è giusto che queste partite siano rinviate. Alla fine è stato fatto anche per non trovarci un domani di essere accusati di non aver fatto niente, però dal punto di vista sportivo è un problema."

Boban ha detto che il rinnovo di Ibrahimovic dovrà essere trattato fin da subito. Cosa ne pensi?

"Innanzi tutto bisogna capire chi è l'allenatore il prossimo anno. Anche perchè è un giocatore che funziona in base all'idea di calcio in cui lo metti. Io, per il rinnovo, aspetterei la fine della stagione prima di tirare le somme"

Dove può arrivare il Milan quest'anno?

"Il Milan deve cercare di conquistare il suo posto. Penso che la cosa migliore sia finire con una continuità, e serve per costruire un base solida per cui poi puoi ripartire. Questa continuità gli permetterebbe di costruire una squadra che punta a qualcosa di importante"

Cosa ne pensi di questo progetto giovani su cui il Milan ha voluto iniziare questo nuovo percorso?

"Viviamo una mentalità vecchia in Italia. In Champions, tra i titolari, troviamo i 2001 e i 2002. Oggi il progetto giovani è importante, e all'estero giocano tutti con i giovani. E' una cosa sulla quale in italia si è indietro. Costacurta e Maldini, per esempio, sono cresciuti al Milan, e ora sanno tutti chi sono. Anche con i giovani forti si possono ottenere i risultati. Ora servono giocatori con una grande struttura fisica"