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Marino: "Frattesi è una mezzala pura: doveroso approdare in un grande club"

ESCLUSIVA MN - Marino: "Frattesi è una mezzala pura: doveroso approdare in un grande club"MilanNews.it
© foto di © DANIELE MASCOLO
domenica 25 giugno 2023, 14:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

In merito all’interesse del Milan per Davide Frattesi, per cui i rossoneri hanno ingaggiato un derby di mercato con l'Inter, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Pasquale Marino, tecnico del centrocampista del Sassuolo ai tempi dell’Empoli nel corso della stagione 2019-2020.

Come immagina Frattesi nel sistema di gioco di Pioli? 

“Mi interrogo su come voglia giocare Pioli. Se penso a Frattesi, io guardo a una mezzala di inserimento, non a un centrocampo a due”.

A destra e a sinistra? 

“È adattabile, ma io ho sempre guardato a Frattesi come a una mezzala destra di inserimento. È il suo ruolo ideale”.

E se Pioli lo plasmasse “falso trequartista” alla Kessie? 

“A Empoli provai a schierarlo più avanzato, ma non mi diede i risultati sperati. Secondo me è una mezzala pura”.

Nel Milan di Pioli tutti i ruoli in generale sono molto “fluidi”…

“Pioli cerca imprevedibilità e non dà punti di riferimento. In quest’ottica, non mi stupisce che cerchi proprio Frattesi. Per le caratteristiche che possiede, porti sempre un uomo in più all’interno dell’area avversaria quando chiudi l’azione”.

In termini di personalità è pronto per il salto in un contesto di club meccanizzato a vincere trofei e a prender parte a contesti ambiziosi, quali la Champions League? 

“Basta analizzare tutta la storia di Frattesi nel suo complesso. Prima di affermarsi al Sassuolo fa due “tappe intermedie” a Ascoli e a Empoli. Credo che approdare in un grande club, in questo momento, sia doveroso per lui. Proprio ora, che si è anche ritagliato uno spazio significativo con la Nazionale”.

La sua caratteristica principale in termini di personalità?

“Io l’ho avuto nella stagione interrotta improvvisamente dal Covid (2019-2020 ndr). Era molto giovane. Nonostante ciò, si allenava anche per conto suo. Alla ripresa, era tra quelli più in condizione. Inoltre, al termine di ogni allenamento, si fermava ogni giorno in palestra. Mi dava l’impressione di essere un ragazzo che avesse ben chiaro in testa dove volesse arrivare. Non mi sbagliai”.