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Pistocchi: "Con la Lazio decisiva per la Champions, c'è una pressione non indifferente"

ESCLUSIVA MN - Pistocchi: "Con la Lazio decisiva per la Champions, c'è una pressione non indifferente"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
sabato 6 maggio 2023, 10:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Euroderby e corsa Champions, il maggio del Milan è più che mai pieno e decisivo. Per commentare il momento dei rossoneri, tra Serie A e sogno europeo, la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Maurizio Pistocchi, noto giornalista. Queste le sue dichiarazioni: 

Che tipo di partita ti aspetti tra Milan e Lazio?

“Sono onesto. Il Milan che ho visto con la Cremonese mi è parso abbastanza in difficoltà. Ha fatto molta fatica, soprattutto nel secondo tempo. Non mi aspetto che sia semplice per i rossoneri, anche perché la Lazio sta bene. È, in ogni caso, decisiva per la qualificazione in Champions. Se il Milan facesse un passo falso e Roma e Atalanta vincessero, la qualificazione diventerebbe praticamente impossibile. C’è anche pertanto una componente di pressione in gioco non indifferente”.

A tuo giudizio ultimamente il Milan è stato condizionato dall’avvicinamento della doppia semifinale di Champions contro l’Inter, oggettivamente alla portata?

“In questo caso non bisogna guardare al risultato, ma alla prestazione. Questa componente può aver giocato un suo ruolo. Ricordo, per esempio, che il Milan di Sacchi perse 1-0 contro il Cesena nel 1989, prima di una delicata sfida di Coppa dei Campioni con il Real Madrid”.

E, entrando nello specifico delle due sfide contro l’Inter, che tipo di partite ti aspetti da parte del Milan?

“Nei quarti di finale il Milan ha disputato due ottime partite difensive contro il Napoli. Ha lasciato la partita nelle mani dell’avversario e si è coperto. Non è stato tanto bello da vedere a livello di gioco, ma efficace dal punto di vista del risultato. Non mi aspetto di vedere un Milan che cambi impostazione contro l’Inter. Prevedo due partite apertissime. Passerà chi farà meno errori. Più che mai, il tasso di concentrazione farà la differenza”.

Qualora passassero i rossoneri avrebbero chance concrete di vincere la Champions? 

“Sarò onesto anche in questo caso: per me il City di quest’anno è ingiocabile. Lo era anche l’anno scorso? Sono d’accordo, erano fortissimi anche la stagione passata. Ora però c’è Haaland, al momento il centravanti più forte al mondo. Forse anche molto più di certi bomber del passato lontano e recente, come Cristiano Ronaldo. Ha una velocità straordinaria, una forza fisica devastante, una qualità impressionante nel gioco aereo… Insomma, con lui Guardiola ha letteralmente trovato grimaldello che gli apre tutte le porte”.

Per quali ragioni il Milan non è riuscito a difendere lo scudetto? 

“Pioli commise un grande errore a gennaio, cambiando assetto tattico a livello difensivo. Certo, ha aumentato le conoscenze tecnico-tattiche di alcuni dei suoi, ma ha diminuito il tasso di autostima generale. Con il 4-2-3-1 il Milan aveva vinto il campionato. Con quello stravolgimento, i rossoneri hanno perso quattro-cinque partite determinanti che li ha tagliati fuori da una lotta per lo scudetto, di cui - forse - non hanno mai fatto realmente parte in questa annata”.

Si poteva fare forse qualcosa di più nel mercato di gennaio?  

“Per me anche la società ha commesso qualche errore di mercato. De Ketelaere è un buonissimo calciatore, lo seguivo quando giocava in Belgio. Però arrivare in una squadra che aveva vinto il campionato la stagione precedente lo ha condizionato psicologicamente. Dall’esterno non mi ha mai nemmeno dato così tanto la percezione di essere dentro al progetto. A mio giudizio, né lui né Origi sono stati determinanti”.

Ti aspetti pertanto un mercato strutturalmente significativo in estate?

“Intanto vediamo cosa succede con i giocatori in scadenza, Brahim Diaz e Leao su tutti. Stiamo parlando di due calciatori che hanno fatto molto bene in questa stagione. Nelle due partite contro il Napoli, per esempio, sono stati i due giocatori decisivi. Ovviamente poi, con questo tipo di problematiche, il Milan deve trovare un trequartista. Se De Ketelaere andasse via - e potrebbe aver mercato in Inghilterra - il Milan recupererebbe finanze in maniera significativa. Serve poi anche un’altra prima punta. Giroud è fortissimo, segna e fa sempre il suo, ma ha un’età troppo avanzata per pensare di continuare soltanto con lui per ancora tante stagioni a venire”.

Ibrahimovic dovrebbe appendere gli scarpini al chiodo?

“Zlatan è un grandissimo. Lui sa perfettamente fino a quando deve giocare, non ha bisogno di nessuno che gli detti i tempi. Potrebbe avere offerte dall’Arabia e pensarci concretamente, un po’ come Messi recentemente. Però tutto dipenderà dal suo stato fisico. Non so, personalmente, se ha affrettato eccessivamente il suo ritorno in campo dopo l’infortunio che aveva subito: alcuni specialisti dichiararono che una persona normale avrebbe impiegato almeno un anno per tornare al 100%, lui ci ha messo solo 6 mesi ed è stato straordinario. Insomma: se Ibra è al 100% dal punto di vista fisico lo terrei, perché sarebbe ancora determinante. Non solo a livello di spogliatoio”.

In caso smettesse in quale ruolo lo vedresti meglio? Allenatore o dirigente? E, più in generale, in quale realtà? In orbita Milan o altrove?

“Sono scelte di vita importanti, in cui ci sono in mezzo tante componenti. Chi siamo noi per poter giudicare cosa è meglio o peggio per lui? Io so che lui si arrabbia moltissimo ogni volta che gli si pone questa domanda”.