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Raducioiu: "Ibrahimovic è un leader che influenza allenatore e compagni. Pioli sta facendo un buon lavoro"

ESCLUSIVA MN - Raducioiu: "Ibrahimovic è un leader che influenza allenatore e compagni. Pioli sta facendo un buon lavoro"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 21 febbraio 2020, 18:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

Florin Raducioiu, ex giocatore del Milan (1993-94) ed oggi nella rete degli osservatori per la Primavera del club, ha parlato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it toccando diversi punti, dall'allenatore alla squadra e qualche singolo come il ritorno di Ibrahimovic e l'impatto di Rebic nel mondo Milan. Queste le domande e le risposte.

Il valore di Ibrahimovic nel Milan: più importante a livello caratteriale o di gioco? 

"Sicuramente a livello caratteriale ha inciso in maniera decisiva e fondamentale. Ha avuto un grandissimo impatto sia sulla squadra che sull'allenatore e i tifosi innalzandosi a leader in grado di influenzare sia gli atteggiamenti dei compagni -vedi le dichiarazioni di Leao e non solo- sia quello del tecnico Pioli  che ha trovato in Ibrahimovic un giocatore in grado di fare la differenza. I tifosi poi, grazie ai suoi gol e ai suoi colpi magici, sono tornati allo stadio sempre più numerosi in un ambiente quasi depresso prima del suo arrivo."

L’arrivo di Ibrahimovic ha sancito anche la partenza di Piatek: il Milan è stato frettoloso? Che cosa non è andato con il polacco? 

"In effetti è  stato così ma soltanto il tempo ci dirà se il Milan si è sbarazzato frettolosamente del polacco. Piatek dopo una stagione incredibile come quella dell'anno scorso ha vissuto con eccessiva pressione le proprie responsabilità in un momento soprattutto in cui le aspettative di gioco della squadra sono venute meno. Conseguentemente, quindi, le sue prestazioni sono peggiorate e ha incominciato a segnare meno gol. La società chiaramente è corsa ai ripari prendendo Ibrahimovic e da qui la sua cessione è stata inevitabile."

Da un attaccante che parte a un attaccante riscoperto: l’impatto di Rebic, se lo aspettava?

"Questa è la bellezza e l'imprevedibilità del calcio. Sinceramente non me lo aspettavo ma ha la grande dote di farsi sempre trovare al posto giusto al momento giusto. In questo momento è molto ispirato."

Una stagione complicata che ha visto prima Giampaolo e poi l'arrivo di Pioli. Come giudica l'operato del tecnico emiliano?

"Il campionato non è ancora finito pertanto mi sembrerebbe ingiusto dargli una valutazione definitiva e in questo senso credo che la dirigenza tirerà la somme il 24 maggio al termine della stagione. Per ora direi che ha svolto un lavoro soddisfacente ma è importante che ottenga la più alta percentuale di potenzialità dal gruppo a disposizione e in questo senso non ha ancora trovato la ricetta migliore."

Che cosa serve al Milan per tornare ad alti livelli?

"Tutto parte dai risultati ottenuti in campo che poi incidono sulle altre sfere. E' un equilibrio delicato raggiungibile tramite conti e risultati positivi, obbiettivi difficilmente raggiungibili dal Milan di oggi ma che con pazienza e investimenti mirati si potranno ottenere."

Il ricordo più bello che ha della sua esperienza al Milan?

"Ho tantissimi bei ricordi nella mia esperienza al Milan, dalla vittoria dello scudetto a quella della Champions League. Ricordandone uno in particolare dico l'aver abbracciato a Milanello il mio idolo di sempre: Marco Van Basten. Un'esperienza impagabile"