Galliani a Libero: "Con quel gol di Muntari ci saremmo tenuti il Milan"

Galliani a Libero: "Con quel gol di Muntari ci saremmo tenuti il Milan"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 23 novembre 2020, 11:05Gli ex
di Enrico Ferrazzi

Adriano Galliani, ex ad rossonero ora al Monza, ha rilasciato una lunga intervista a Libero nella quale ha parlato anche di Milan, partendo dalla corsa scudetto: "Io non sono un osservatore esterno, sono pazzo del Milan. Non è che se sei amministratore delegato non sei scatenato come il più infervorato degli ultras. Ripeto: quest’anno il campionato è una lotteria, vince chi ha meno Covid. Ogni giorno è un bollettino di guerra". A guidare il Milan attuale c'è un certo Zlatan Ibrahimovic: "È un giocatore immenso. Non ha mai vinto il Pallone d’oro? È rimasto incastrato nel dualismo Ronaldo-Messi. Era difficile entrare in questa logica. E poi bisogna vincere la Champions".

ISTANBUL 2005 - Nella sua lunga storia al Milan, tra i momenti, purtroppo, che non scorderà mai c'è anche la finale di Champions League del 2005 a Istanbul: "Partita incredibile, che abbiamo dominato tranne per i sei minuti in cui ci hannofatto tre gol, i quali peraltro sarebbero stati inutili se l’arbitro non avesse annullato, per un fuorigioco inesistente, una rete di Sheva, al quale poi il portiere inglese ha parato con la testa una bomba da due metri. Però è una partita secca, può capitare. Istanbul è solo il secondo grande rimpianto, anche perché ci siamo rifatti due anni dopo, quando meritava il Liverpool ma abbiamo vinto noi con un gol di schiena di Inzaghi. Pippo me lo dice ogni volta che in realtà ha pilotatola palla. Io gli rispondo: sì tesoro, bravo…". 

RIMPIANTI - Il vero rimpianto di Galliani è un altro: "Il gol, regolarissimo, annullato a Muntari in Milan-Juve del febbraio 2012. Avremmo vinto il secondo scudetto consecutivo con Allegri e sarebbe cambiata la storia. Nel calcio ci sono epcisodi che possono cambiare la storia di un club per due o tre anni. Se quel pomeriggio dell’ottobre ’88 a Belgrado non fosse scesa la nebbia, non avremmo vinto la prima Coppa dei Campioni di Berlusconi e non sarebbe partita la nostra leggenda. Se l’arbitro Tagliavento avesse convalidato il gol di Muntari avremmo vinto lo scudetto, non avremmo ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva, due campioni che, a distanza di nove anni, ancora giocano ai massimi livelli. Saremmo potuti ripartire con il quarto grande Milan, soprattutto se mi avessero lasciato concludere l’acquisto di Tevez. Se fosse andata come dico io magari non avremmo venduto e forse oggi saremmo ancora lì. Invece Carlito l’ha preso la Juve, che con lui ha vinto tre scudetti di fila". 

IL PIU' GRANDE - Per quanto riguarda il suo 11 rossonero ideale, Galliani ha raccontato: "Impossibile dirlo, abbiamo avuto troppi campioni. Le posso dire però che il più grande di tutti è stato Marco Van Basten".